Quantcast
Channel: Mademoiselle Marina
Viewing all 138 articles
Browse latest View live

Fettucine rosse con fave, speck e pomodoro crudo...Crvena testenina sa bobom, svezim paradajzom i slaninicom...

$
0
0



Mi dispiace ma questa volta niente gossip di famiglia ! Il tema di oggi è abbastanza serio e non vorrei distrarmi troppo...sarà anche per il fatto
che preparare la pasta fresca è un pò affare di famiglia, di casa...quasi di patria ! Per anni avevo il complesso della pasta solo per la scelta del formato, per la  cottura...figuriamoci preparala io ! Si vede che i tempi sono maturi e che comincio a sentirmi Italiana abbastanza per tentare di oblitterare il biglietto...magari fra 7 anni mi propongono per il  presidente della Repubblica !

Zao mi je ali ovog puta nece biti porodicnog otrcavanja ! Danasnja tema mi se cini jako ozbiljna i ne mogu da dozvolim da se opustim suvise...mozda je to i zato sto je spremanje testa porodicna stvar, stvar ognjista...kao domovina ! Godinama sam imala kompleks testa i zbog biranja formata, zbbog njenog kuvanja...moz' misliti ja da je pravim ! Vidi se ipak da su vremena sazrela i da pocinjem da se osecam dovoljno Italijankom da sebi mogu da dozvolim da otkucam kartu...mozda ce me za 7 godina predloziti za predsednika republike !


per 4 o 5 persone:


300 g di farina 00
3 uova
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale
 3 cucchiai di concentrato di pomodoro
oppure
50 g di rughetta
 oppure
3 cucchiai di paté d'oliva

za 4 ili 5 osoba:

300 gr mekog brasna
3 jaja
 2 kasike maslinovog ulja
so
3 kasike pirea od paradajza (iz tubice)
ili
50 gr rukole
ili
3 kasike patea od crnih maslinki

 


2 kg di fave da sgranare (400 g circa già sgranate)
2 cipollotti
4 belli pomodori a grappollo
100 g di speck 
1/2 bicchiere di vino bianco secco
sale, pepe
timo fresco

2 kg svezeg boba (400 g vec ociscenog)
2 struka mladog luka
4 lepa, zrela paradajza
100 gr mesne slaninice
1/2 case suvog belog vina
 so, biber
svezi timijan




Mettere la farina sulla spianatoia e creare un pozzetto in mezzo. Il pozzetto dovrebbe essere largo e profondo in relazione al numero delle uova che vengono utilizzate. In un piatto sbattere leggermente con una forchetta le uova e versarle (con attenzione) nel pozzetto. Aggiungere l'olio, il sale e il concentrato di pomodoro (potete renderlo più liquido aggiungendo un paio di cucchiai di acqua). Iniziare a sbattere le uova con la forchetta prendendo man mano la farina dai bordi e facendo attenzione a non far uscire il liquido dalla farina. Quando avrete "preso" quasi tutta la farina iniziare ad impastare. All'inizio sembrerà un'impresa quasi impossibile ma dopo una buona ventina di minuti (non meno) si otterà una pasta liscia, molto più morbida che all'inizio ed elastica. Ovviamente, bisogna lavorarla con molta forza, premendo e piegando e ripiegando la pasta continuamente. Non bisognerebbe aggiungere altra farina ma semplicemente continuare ad impastare. Avvolgere la pasta in una pellicola trasparente e lasciarla riposare per almeno 1 ora se non qualcosa in più. Secondo me, prepararla il giorno prima e lasciarla nel frigorifero facilita moltissimo il lavoro che segue con mattarello.

Staviti brasno na dasku za mesenje i napraviti udubljenje u njemu. Udubljenje mora da bude dovoljno duboko i siroko u odnosu na kolicinu jaja. Pomesati viljuskom jaja u tanjir u pazljivo ih sipari u udubljenje. Dodati ulje, so i koncentrat paradajza koji mozete da razredite sa kasikom vode da bi se lakse sjedinio sa ostalim sastojcima. Mutiti viljuskom jaja uzimajuci postepeno brasno sa oboda i vodeci racuna da se "bunarcic" ne otvori. Kada su se jaja skoro potpuno sjedinila sa brasnom pocnite da mesite testo. U pocetku ce delovati nemoguce, sve ce se lepiti za prste ali posle dobrih 20 minuta (ne manje) testo ce postati glatko, puno mekse nego na pocetku i elasticno. Naravno, treba to snazno mesiti, pritiskajuci i savijajuci testo stalno. Ne treba dodavati brasna nego samo mesiti i mesiti. Kada je postalo prosto svileno zviti ga u prijanjajuci film i ostaviti da se odmori najmanje sat vremena ako ne i vise. Po meni je mnogo bolje da se testo napravi dan unapred i da se ostavi u frizideru...mnogo ce se lakse razvlaciti kada dodje red na oklagiju.



Se vi sentite più sicuri (oppure se siete agli inizi) invece di mettere la farina sulla spianatoia potete metterla in una ciotola molto grande e impastare nella ciotola per evitare di rompere la colinettea di farina e di ritrovarvi con la cucina inondata di uova, olio, farina e tutto il resto. Io personalmente, se devo impastare 100 g di farina con 1 uovo lo faccio sulla spianatoia ma più di così...vado direttamente nella ciotola !
Se avete un robot da cucina molto potente (Kenwood Chef, Kitchen Aid o simile) potete impastare tutto con la macchina e lavorarla con le mani ultimi 5 minuti. Non nego che lo faccio spesso (con tutto quello che costa il Kenwood !) e mi sento di dire che impastare con le mani o farlo con la macchina non cambia nulla. 

Ukoliko se osecate sigurnije (ili ste pocetnik) mozete da stavite brasno u veliku vanglu umesto na dasku za slucaj da se desi (a desi se) da se brdasce raspadne i sva jaja, ulje i ostalo krenu po kuhinji...Sto se mene tice, ukoliko treba da napravim testo od 100 gr brasna umesim ga i na kuhinjskom stolu ali za sve sto je vise od 1 jajeta...odmah vadim vanglu !
Ukoliko imate neki jak kuhinjski robot (Kenwood Chef, Kitchen Aid ili slicno) mozete sve da stavite u njega i on da umesi umesto vas a vi da mesite poslednjih 5 minuta (ruke su ipak ruke). Ne krijem uopste da jako cesto tako radim (koliko Kenwood kosta...neka onda i radi !) i sa punom odgovornoscu izjavljujem da umesiti testo rukama ili masinom ne menja uopste krajnji rezultat.


 

Quello che cambia e anche molto, ma che dico molto...?! Moltissimo...anzi....è stenderla a mano ! Quello si che fa differenza ! Stendere la pasta con la macchinetta vuol dire ottenere una sfoglia complettamente liscia...troppo...si ottiene una pasta dalla quale qualsiasi condimento scivola ! NO ! QUESTO NON SI FA !!! E NON VA BENE !!! La pasta deve essere rughosa e quello si ottiene soltanto lavorandola sulla superficie di legno con il mattarello di legno !! Parlo ovviamente di pasta fatta in casa per le esigenze di una casa, di una famiglia...Se abbiamo impastato bene la pasta non sarà molto difficile stenderla. Adesso, non esageriamo, non è come stendere la pasta brisée...Però, infarinando la spianatoia (con la semola mi raccomando...se si lavora sul piano di lavoro cosparso di farina la pasta tende ad assorbirla, la semola invece non viene assorbita) e con un mattarello lungo, piano piano e con molta pazienza, girando sempre la pasta si stende senza problemi e si riesce ad ottenere la sfoglia sottile.Anche qui, un pò di tempo ci vorrà e non è detto che fin dalla prima volta verrà un cerchio perfetto ma con il tempo andrà sempre meglio. Si capisce anche perché alle ragazze di una volta iniziavano ad insegnare l'arte di tirare la pasta a mano fin dalla tenera età...così a 40 riuscivano a tirare la sfoglia perfettamente !! Io che di anni ne ho 50...
A prescindere dall'età, la parola d'ordine è...PAZIENZA

Ono sto zaista menja rezultat i to ne malo nego mnogo i jos vise od toga je razvlacenje testa oklagijom ! Razlika je kao nebo i zemlja ! Iz masinice za razvlacenje testa izlazi testo koje je potpuno glatko...suvise glatko...svaki sos sa takvog testa sklizne, ne upije se ! To testo je sasvim ok za rezance za supu ali ukoliko hocemo da ga zacinimo nekim sosom onda je to druga prica. NE ! TO NECEMO NIKAKO !! Testo mora da bude tanko ali rapavo a ono ce biti rapavo samo ukoliko ga mesimo drvenom oklagijom na drvenoj povrsini !! TACKA Podrazumeva se da govorim o kucnom pravljenju testa, o potrebama porodice...Ukoliko je testo dobro umeseno (zato ga treba mesiti najmanje 20 minuta) razvlacenje oklagijom nece biti pretezak posao. Necu bas da preterujem i da kazem da je kao kada se razvlaci masno testo...daleko od toga...ali, deluje mnogo gore nego sto jeste. Ukoliko smo dasku poprasili griz brasnom (nikako obicnim brasnom jer ga testo upija dok griz brasno ne upija) i imamo dobru dugacku oklagiju, polako polako uz mnogo strpljenja i paznje, okrecuci testo cesto da bi se dobio sto pravilniji oblik...uspecemo u poduhvatu: ravnomerno jako tanko testo. I ovde treba vremena i nije bas sigurno da ce prvog puta testo da ispadne perfektno okruglo ali vremenom ce se greske ispraviti. Jasno je zasto su ranije ucili devojke od jako malih nogu ovoj raboti...sa 40 godina im testo bude perfektno i skoro providno !! A ja koja sam napunila 50...
Bez obzira na godine, lozinka je... STRPLJENJE



 (la pasta ottenuta con l'aggiunta del paté di olive)
(testo sa pateom od crnih maslinki)


(la pasta ottenuta aggiungendo 50 g di rughetta lessata, strizzata e tritata)
 (testo sa 50 gr rukole skuvane, iscedjene rukom i izmiksovane)

I puristi della pasta dicono che le tagliatelle non devono essere più larghe di 8 mm e non più alte di 0,5 mm. Considerando che la pasta cuocendo "cresce" leggermente, non si può non essere d'accordo (figuriamoci io, straniera....). La stessa larghezza (anche leggermente più stretta) va bene anche per le fettuccine (il parente laziale) le quali normalmente sono leggermente più alte (parliamo di una differenza nei termini di 1 mm non di più ovviamente). Se sono più strette parliamo di tagliolini (3-4 mm) mentre le pappardelle sono più larghe (1-1,2 cm) .
E poi...tutto quello che viene tagliato un pò così un pò cosà...un pò lungo un pò corto, un pò stretto un pò largo, viene battezzato con il nome di maltagliati ! Legalizzazione dell'anarchia !!!
Adesso è semplice...
Dopo aver ottenuto la sfoglia sottile arrotolarla, poggiarla sulla spianatoia e tagliarla con il coltello affilato e liscio a rondelle larghe 8 mm (oppure come vi piace). Allargare la pasta sul vassoio cosparso di semola e proseguire con la ricetta. C'è chi preferisce tagliare la pasta a rettangoli e lasciarla asciugare un poco prima di tagliarla...mah, io non lo faccio ma penso dipende dai gusti.
Il panetto di pasta può essere conservato nel frigorifero 3-5 giorni.
Le quantità...
Ovviamente, dipende dall'appettito...piacere, grazie mille ! 
100 g di farina e 1 uovo danno più o meno 150 - 160 g di pasta. Da quando vivo in Italia sento sempre il discorso sul fatto che nella pasta fresca c'è l'acqua, quindi se ne mangia di più....rende di meno...ma si tratta sempre di 150 g di pasta !! Se la sfoglia è sufficentemente sottile allora potrebbe bastare per 2 persone...per 3 persone direi 2 uova e 200 g di farina ecc...e parliamo, secondo me, sempre di porzioni normali...
Detto questo...siamo in un paese libero....

Adesso prepariamo il sugo...

Pridrzavajuci se jako strogih pravila tagliatelle ne treba da budu sire od 8 mm i deblje od 0,5 mm. Imajuci u vidu da testo pri kuvanju malcice i "poraste", sa ovim dimenzijama se svi slazu (i ja naravno...sta cu, strankinja). Ista sirina (nesto malo uze) vazi i za fettuccine (ekvivalent iduci prema Rimu) s tim sto su nesto malo deblje (govori se o milimetrima, znaci pola mm deblje). Ukoliko su uze onda se zovu tagliolini (3-4 mm) dok su pappardelle nesto sire (1 - 1,2 cm).
A onda...sve ono sto je iseceno jedna malo sire a jedna duze, jedna kraca a jedna duza, jedna ukrivo a druga jos malo..to su maltagliati ("lose seceni") ! legalizovana anarhija !!!
Sada je sve lakse...
Tanko razvuceno testo urolati, staviti na dasku i ostrim i glatkim nozem seci na reznjeve siroke 8 mm (ili kako vec hocete). Rasiriti testo na veliki posluzavnik poprasen griz brasnom i nastaviti sa receptom. Neko isece testo na siroke slajfne i ostavi ga da se prosusi malo pre nego sto ga sece...ja to obicno ne radim, vise volim testo potpuno sveze....zavisi od ukusa.
Umeseno testo moze da stoji u frizideru 3 - 5 dana.
Nesto o kolicini...
Naravno, zavisi od apetita...hvala takodje, pozdravite vase !
100 gr  brasna i 1 jaje daju manje vise 150 - 160 gr testa. Vec 22 godine zivim u Italiji i stalno se govori o tome da sveze testo sadrzi vodu, treba ga vise...manje je izdasno...ali kako god da ga okrenemo ipak se radi o 150 gr testa !! Ukoliko je testo jako tanko razvuceno (kako i treba da bude) onda bi trebalo da je dovoljno za 2 osobe (puno ga je volumenom)...za 3 osobe bih rekla 200 gr brasna i 2 jajeta itd...i govorimo i dalje, po meni, o sasvim pristojnim porcijama...
Rekavsi i ovo...ovo je slobodna zemlja...
A sada da spremimo sos...

 

Sgranare le fave (oppure, comprarle al mercato già sgranate...). Farle sbollentare per un paio di minuti nell'acqua. Scollarle ed eliminare la pellicina da ogni fava. Già vedo gli occhi sgranati e mi fischiano un pò le orecchie ma persisto nella convinzione ! Le fave fresche sono buonissime e dolci....ma la buccia è amarognola e spessa ! Per quanto fresche e piccoline si sente sempre sotto i denti e impedisce di sentire il vero sapore delle fave...Una volta sbollentate è un gioco da ragazzi sbucciarle: bisogna fare una piccola incisione sul chicco e premere con le dita...scivolano da sole ! Ci vuole mezz'ora...certo, non si fa alle 8 di sera appena tornate dall'ufficio..non si fa neanche per 12 persone...ma per 4 persone si può fare! VALE LA PENA !!

Ocistiti bob od mahuna (ja ga kupim vec ociscenog na pijaci). Spustiti ga u kljucalu vodu i ostaviti par minuta. Ocediti ga od vode i skinuti opnu sa svakog zrna. Vec vidim razrogacene oci i bubnji mi u usima ali ostajem pri mom uverenju ! Svezi bob je bozanstvena stvar, ukusan, sladak..ali opna je gorkasta i dosta debela ! Koliko god da je bob svez isitan opna se uvek oseca i prekriva taj divan ukus, steta velika...Posto je bacio jedan "kljuc" zaista nije problem skinuti opnu: zasece se ostrim nozem i jednostavno istisne...on samo izleti ! Potrebno je pola sata...naravno, nije ovo neto sto se radi u 8 uvece posto smo se upravo vratili kuci...ne radi se to ni za 12 osoba...ali jednom godisnje za 4 osobe apsolutno moze da se odradi ! A ZAISTA VREDI !!


 

 

Sbollentare i pomodori per 1/2 minuto, tirarli dall'acqua, inciderli a croce sulla punta per spellarli. Tagliarli a quarti per eliminare i semi e tagliarli a cubetti.
Pulire e afettare i cipollotti e tagliare lo speck a cubetti.
In un largo tegame (anche wok va benissimo) scaldare 2-3 cucchiai di olio e rosolarvi brevemente lo speck. Aggiungere i cipollotti, rosolare per un paio di minuti e aggiungere le fave e i pomodori. Sfumare con il vino e lasciar evaporare l'alcol, salare, abbassare un pò la fiamma, mettere il coperchio  e proseguire la cottura per il tempo neccessario per ottenere un sughetto fresco e morbido (8 - 10 minuti) aggiungendo poca acqua se serve. Alla fine aggiustare di pepe appena macinato e profumare di timo resco.
Cuocere la pasta nell'abbondante acqua salata e scolarla dopo 3 - 4 minuti (bisogna assaggiarla perché dipende dallo spessore). Condirla con il sugo e servire con il pecorino o parmiggiano (anche senza).

Oprati paradajz i (za promenu u ovom receptu...) u baciti ga u kljucalu vodu na pola minuta. Izvaditi ga iz vode, zaseci nozem na vrh i oguliti kozicu. raseci ga na ceetvrtine, izvaditi semenje i iseci ga na kockice.
Ocistiti mladi luk, iseci ga na koturice. 
Iseci slaninicu na sitne kockice.
U sirokom tiganju (i wok je odlican, stavise) zagrejati 2-3 kasike ulja i proprziti slaninicu. Dodati luk i proprziti ga par minuta i dodati bob i paradajz. Prelliti belim vinom i sacekati da alkohol ispari, posoliti, smanjiti malo vatru, poklopiti i dinstati koliko je potrebno da bi se dobio svez i mekan sos (8 - 10 minuta). Ukoliko je potrebno dodati malo vode. Na kraju zaciniti sveze samlevenim biberom i svezim listicima timijana.
Staviti veliku serpu sa vodom da prokljuca (najmanje 1 litar za 100 gr testa, specijalno kada se radi o svezem testu koje "peni"). Posoliti vodu tek posto je voda prokljucala i staviti testo da se kuva. Promesati drvenom viljuskom. Trebace mu 3 - 4 minuta (zavisi od debljine testa...mora da se proba ) da se skuva. Ocediti testo u velikom djevdjiru. NE ISPIRATI GA !!! Sos treba da je topao...zaciniti u velikoj ciniji i servirati sa parmezanom ili pekorinom (ili bez sira).





























Foccaccia di farina di mais con tonno fresco..."proja tuna style"...

$
0
0



"Il più bello dei mari è quello che non navighiamo.
Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto."

(Nazim Hikmet, poeta turco)

"Najlepse od svih mora je ono kojim ne plovimo.
Najlepsi od nasih sinova jos uvek nije postao covek.
Nase najlepse dane jos uvek ne zivimo.
A ono najlepse sto bih zeleo da ti kazem
jos uvek ti nisam rekao."

(Nazim Hikmet, turski pesnik)

Ovviamente non c'entra nulla con la bellissima poesia ma delle volte ne abbiamo bisogno (di poesia intendo)...allora...

Per una teglia di 30 x 25 cm (circa) :

3 uova
200 ml di yogurt 
(io ho usato lo yogurt magro)
200 ml di latte
100 ml di olio extravergine d'oliva + 1 cucchiaio
150 g di farina di grano
150 g di farina di mais
1 bustina di lievito per torte salate
la parte verde di 4 cipollotti
5 - 6 pomodirini cigliegina
2 cucchiai di olive nere 
(io adoro le taggiasche)
1 cucchiaio di capperi sotto sale
400 g di tonno fresco
sale, pepe
basilico fresco





Lavare e affettare la parte verde dei cipollotti. Lavare e tagliare in quarti anche i pomodorini. Farli saltare velocemente in una padella con 1 cucchiaio d'olio extravergine d'oliva. Spegnere il fuoco e aggiungere il tono tagliato a dadini (1 cm), le olive nere, i capperi (lasciati precedentemente in un bicchiere di acqua per 5 minuti e poi sciacquati) e qualche foglia di basilico spezzato con le mani. Salare e pepare.
In una ciotola mescolare con una frusta a mano le uova con lo yogurt, il latte e l'olio, aggiungere le due farine, il lievito settacciato e un pizzico di sale. Il composto deve risultare piuttosto fluido. 
Aggiungere il tonno e mescolare bene.
Versare tutto nella teglia imburrata e infarinata (oppure rivestita di carta da forno) e cuocere nel forno precedentemente riscaldato a 180° per 30 - 35 minuti.





Naravno, nema veze sa stihovima ali s vremena na vreme nam je i to potrebno (mislim na stihove)...dakle...

za pleh dimenzija 30 x 25 cm (manje vise) :

3 jaja
200 ml jogurta
200 ml mleka
100 ml maslinovog ulja + 1 kasika
150 gr kukuruznog brasna
150 gr psenicnog brasna
 1 kesica praska za pecivo
repovi od 4 struka mladog luka
5 - 6 cherry paradajza
2 kasike crnih maslina
1 kasika kapra
400 gr sveze tunjevine
(ili cak i tunjevine iz konzerve...ocedjene od ulja naravno)
so
svezi bosiljak



Oprati i iseckati repove mladog luka. Oprati i raseci na cetvrtine cherry paradajz. Prodinstati ih par minuta u tiganju na 1 kasiki maslinovog ulja. Iskljuciti vatru i umesati tunjevinu iseckanu na kockice (1 cm), maslinke i kapre (ako su usoljeni onda ih prethodno treba ostaviti 5 minuta u vodi i isprati) i bosiljak iscepkan rukama. Posoliti i pobiberiti po ukusu.
U jednoj ciniji umutiti zicom jaja sa jogurtom, mlekom i maslinovim uljem, umesati obe vrste brasna, prasak za pecivo i posoliti jos malo. Treba da bude dosta tecno.
Umesati ribu i promesati dobro.
Sipati u pleh namazan puterom i posut brasnom (ili oblozen papirom za pecenje) i peci u rerni prethodno zagrejanoj na 180° oko 30 - 35 minuta.





Panzanella...letnja salata od hleba...

$
0
0


Se l'essenziale dovesse essere rappresentato da un piatto secondo me quel piatto potrebbe essere la panzanella...ingredienti pochi e semplici che convivono perfettamente senza che il sapore di uno copra il profumo dell'altro...questo è secondo me
una delle prime regole in cucina (e non solo): vivi e lasca vivere, in buona compagnia possibilmente ! E poi i colori...rosso squillante del pomodoro estivo, verde chiaro ma intenso del cetriolo e quello scuro carico del basilico...bianco opaco del pane e trasparente delle cipolla ! Come si fa a non amarli ! Il fruttato dell'olio e quel pizzico di aceto....che ne so io....come una frivolezza, un qualcosa in più...
Certo....la ricetta prevede l'uso del pane sciapo e lì mi cascano le braccia...cala il silenzio e scompare il  brio di cui sopra ! Mi reputo una persona tollerante ma il pane sciapo no, non ci riesco proprio ! Capisco anche le ragioni, tutta la storia dei Papi e della tassa sul sale...ma adesso basta!! Immaginate una casa nella campagna di Siena, Arezzo....che ne so io, Pienza, San Giminiano...una veranda e un tavolo apparecchiato...sul tagliere ci sono i pezzetti di un buon formaggio...accanto invece una bottiglia di buon vino...l'oliera con l'olio profumatissimo appena arrivato dal frantoio...prendete una fetta di pane magari caldo, versate un filo d'olio sopra e siete convinti che dopo il primo morso da lì a poco entrerete nel paradiso...e invece vi siete dimenticati che  il pane è senza sale !!! E' un pò come la TV  che si spegne proprio nel momento in cui Hercule Poirot spiega chi è l'assassino della cameriera trovata nella biblioteca! Come provare il pantalone "stile provencale" con i fiorellini e scoprire che adosso a voi i fiorellini sembrano le rose sbocciate...le gerbere ! Come aspettarsi il bacio che dovrebbe farvi perdere la terra sotto i piedi e invece...
Insomma...il pane sciapo no ! Che mi perdonassero gli amici toscani...

http://www.youtube.com/watch?v=9Q33jws0-Z8 



Panzanella...siromasno jelo koje u sebi sadrzi sve elemente iskonske mediteranske kuhinje. Sastojaka je malo i zive zajedno u simbiosi gde ukus jednog ne prekriva miris drugog...po meni je to jedno od najvaznijih pravila u kuhinji i samim tim i tajna dobre kuhinje (i ne samo kuhinje): zivi i pusti i druge da zive...naravno, u dobrom drustvu ! A onda boje...jarko crvena koju samo leti paradajz moze da poprimi, krastavac sa tom svetlo zelenom bojom punom svetlosti i intenzivna zelena koju nosi bosiljak...mat bela boja hleba i providnost seckanog luka...! Kako je moguce ostati indiferentan ?  Miris masline koji ostavlja maslinovo ulje i svezina sirceta...kako bih to nazvala...? Kao tresnja na torti...
A onda dodje maca na vratanca...recept podrazumeva potpuno neslani hleb i ja tu ostajem bez snage...sva gore navedena penusavost se gubi u trenutku i ostane samo nema tisina...! Sebe bih uvrstila u kategoriju dosta tolerantnih osoba ali kada se radi o hlebu bez soli moja tolerancija se jednostavno izgubi...jednostavno je nema ! Jasno je meni zasto se u srednjoj Italiji jede hleb bez soli, znam sve o porezu na so koji je papska drzava nametnula u srednjem veku....sve mi je jasno sa istorijske strane ali brate mili dosta je bilo!! Zamislite kucu negde u Toskani...bilo gde, blizu Sijene, Arezza....sta ja znam, u okolini Pienze, San Giminiana...verandu ispred nje i na verandi postavljen sto...medj' ostalim stvarima na stolu tanjir sa nekim divnim ovcijim sirom...casa dobrog vina...flasa svezeg maslinovog ulja tek iscedjenog...masite se komada svezeg hleba (ako je topao onda jos bolje) i sipate na njega par krugova maslinovog ulja...uvereni ste da ce se posle prvog zalogaja te bruskete vrata raja otvoriti bas pred vama i.....????? Po milioniti put ste zaboravili da je hleb potpuno neslan...!!! Kao kada se TV  ugasi bas u trenutku kada Hercul Poirot objasnjava ko je ubio sobaricu u biblioteci ! Kao kada probate pantalone "stile provencale" sa mini stampanim cveticima i otkrijete da na vama ti mini cvetici lice na precvetale ruze ili jos gore, na gerbere ! Kao kada ocekujete poljubac koji treba da vam odnese tlo ispod nogu a ono nista....
Nadam se da ce mi prijatleji iz Toskane oprostiti ali glasam da se neslani hleb zakonom zabrani i povuce iz upotrebe !


Ovaj recept saljem Neveni sa bloga Hleb i Lale u okviru igrice Ajme koliko nas je gde je tema ovog meseca hleb.





Per 2 - 3 persone:
4 fette di pane vecchio senza sale (3-4 giorni)
4 pomodori a grappolo
1 cetriolo
2 scalogni o cipolla rossa di Tropea
basilico fresco
sale, pepe
olio extraavergine d'oliva
aceto di vino o di mele

Lavare il pomodoro, tagliarlo a metà ed eliminare i semi. Tagliarlo a dadini. 
Sbucciare il cetriolo e tagliarlo a dadini grandi quanto quelli di pomodoro. 
Sbucciare la cipolla e affettarla sottilmente.
In un barattolino di vetro mescolare 5 - 6 cucchiai di olio extravergine d'oliva con 4 - 5 cucchiai di aceto (dipende dai gusti ovviamente...l'aceto si deve sentire ma senza esagerare), sale e pepe. Chiudere il barattolo e mescolare con forza per ottenere un'emulsione.
Bagnare le fette di pane con l'acqua (senza esagerare ! deve essere ammorbidito ma assolutamente non molle...quanto basta per poterlo sbricciolare con le mani).
In una ciotola mettere il pane sbricciolato, il pomodoro, il cetriolo, la cipolla, il basilico fresco spezzetato con le mani e versare il condimento del barattolo. Mescolare e lasciare nel frigorifero per una mezz'oretta. 

 

 




 

 

 



Za 2 - 3 osobe:
4 parceta starog hleba bez soli (3-4 dana)
4 zrela ali cvrsta paradajza
1 krastavac
2 glavice luka vlasca ili crvenog luka
svezi bosiljak
so, biber
maslinovo ulje
vinsko ili jabukovo sirce

Oprati paradajz i raseci ga na pola. izvaditi semenke. Iseci na kockice.
Oljustiti krastavac i iseci ga na kockice iste velicine kao kockice paradajza.
Oljustiti luk i iseci ga na tanka rebarca.
U staklenoj teglici pomesati 5 - 6 kasika maslinovog ulja, 4 - 5 kasike sirceta (zavisi od ukusa...sirce treba da se oseca ali naravno sa merom), so i biber. Zatvoriti teglicu i jako promuckati da bi se dobila emulzija.
Namociti hleb vodom (ne preterano ! treba da omeksa ali da ne postane gnjecav...toliko koliko je potrebno da bi mogao da se razmrvi prstima).
U ciniju staviti hleb, kockice paradajza i krastavca, rebarca luka, listice svezeg bosiljka rukom iscepkane i preliti zacinom iz teglice. Promesati i ostaviti u frizeideru jedno pola sata.













Financiers al pistacchio e ciliegie...kolacici sa pistacem i tresnjama...

$
0
0


Io credo nel colpo di fulmine...
capita quando meno ce l'aspettiamo (come l'influenza, per intenderci...) e ci segna per sempre (sempre se di vero colpo di fulmine si tratta, per intenderci ancora...). Ci sembra che fino a quel momento tutto quello che avevamo vissuto era poco e a metà e continuare senza sembra impossibile e insensato...
Non molto tempo fa facendo la solita catena di Sant'Antonio  da un blog all'altro sono finita in un blog francese (certo, sempre lì finisco io...) e mi sono letteralmente innamorata di una foto: i pasticcini verdi che sembravano ninnolini, gioccattolini...graziosissimi bijoux con sopra la ciliegina fresca! Altro che un alto, biondo con gli occhi azzuri...!! Si trattava dei financiers, i tradizionali dolcetti francesi fatti con le mandorle e gli albumi ma questi erano fatti con il thé Matcha in polvere e invece del burro erano fatti con olio...
 La pagina con la foto e la ricetta si trova qui
 ma io ho modificato la ricetta ulteriormente..e questo è il risultato...




Verujem u ljubav na prvi pogled...desi  se kada se tome najmanje nadamo (kao grip, da se dobro razumemo...) i ostavlja u nama trag koji traje vecito (ukoliko je ljubav na prvi pogled ona prava, da ne bi bilo zabune...).Cini nam se da je sve ono sto je bilo ranije bilo nedovoljno i na pola i nastaviti bez "predmeta zelja" izgleda nemoguce i bez ikakvog smisla...
Pre izvesnog vremena setajuci se sa jednog bloga na drugi zatekla sam se na jednom francuskom blogu (na divno cudo ja se uvek na tim talasnim duzinama nadjem...) i bukvalno sam se zaljubila u jednu fotografiju: zeleni minijaturni kolacici koji lice na porcelanske kutijice, na igrackice...ma secer nad secerima sa svezom tresnjom odozgo ! Ma kakav princ na belom konju...plav, visok i sa plavim ocima !! Radi se o tradicionalnim fancuskim kolacicima koji se zovu "financiers" i prave se od badema i belanaca i tope se u ustima a u ovima je bio zeleni caj Matcha u prahu i umesto putera je korisceno ulje...
Stranica gde se vidi fotogarfija i recept je
a ja sam recept malo promenila...ovo je rezultat...





Per 45 piasticcini:

4 albumi
150 g di pistacchi tritati
50 g di farina
180 g di burro
150 g di zucchero
ciliege


Lavare le ciliege e asciugarle. Lasciare attaccato il picciolo.
Sciogliere il burro in un pentolino.
Montare gli albumi leggermente e aggiungere lo zucchero. Continuare a montare gli albumi senza farli diventare completamente sodi. Aggiungere i pistacchi, la farina e il burro fuso e amalgamare tutto. Lasciar riposare per 30 minuti nel frigorifero.
Riempire gli stampini in silicone (quelli piccoli da 4 o 5 cm,  2 cm) con l'impasto senza arrivare al bordo. Decorare ogni pasticcino con una ciliegia premendo un poco (quel poco che serve per farle stare in piedi fara sì che l'imjpasto riempirà lo stampino).
Cuocere nel forno precedentemente riscaldato a 200° per 5 minuti, abbassare la temperatura a 180° e cocere per altri 6 minuti.
Tirare gli stampini dal forno e aspettare che si raffreddino per tirarli fuori dagli stampini.







Za 45 kolacica:

4 belanceta
150 gr mlevenih pistaca ili badema (prethodno izblansiranih)
50 gr brasna
180 gr putera
150 gr secera
tresnje


Oprati tresnje i osusiti ih. Ostaviti im peteljku.
Istopiti puter u jednoj serpici.
Mutiti mikserom belanca sa secerom dok se ne umute ali su jos uvek mekana (kao da im jos malo fali). Dodati pistace ili bademe, brasno i rastopljeni puter. Dobro promesati i ostaviti u frizideru 30 minuta.
Napuniti masom male modlice od silikone (4 - 5 cm, visoke 2 cm) ali ne skroz do vrha. U svaki "kolacic" staviti jednu tresnju i pritisnuti koliko je potrebno da ona stoji u testu a time ce se i modlica "popuniti".
Peci u prethodno zagrejanoj rerni na 200° 5 minuta, samnjiti temperaturu na 180° i peci jos 6 minuta. Izvaditi iz rerne i sacekati da se ohlade i tek onda ih vaditi iz modlica.


Capita...desava se...

$
0
0

 

Ecco...è successo ancora una volta...sono scomparsa...
Questo gioco è iniziato con serenita e allegria e se gli ingredienti principali vengono a mancare sono assolutamente incapace di sfornare anche il dolcetto più banale...passerà.
Spero presto...


Evo...opet se desilo da sam nestala...
Sve ovo je zapocelo uz puno radosti i vedrine a kada glavni sastojci nisu na raspolaganju nisam u stanju da napravim ni najjednostavniji kolacic...proci ce.
Nadam se uskoro...




Stroncatura con polpette di tonno al limone ovvero...MedDIetCamp di Cagliari...Testo sa cufticama od tunjevine sa limunom i cherry paradajzom

$
0
0




Spesso mi chiedo che cosa sarebbe successo se un tale giorno invece di fare una cosa avessi fatto un’altra. E se invece di scendere dall’autobus alla solita fermata fossi scesa a quella successiva ? Che cosa sarebbe cambiato? Sarebbe stato meglio o peggio ?

 Se, dopo aver aperto il blog,  invece di lasciare il primo commento su un blog l’avessi fatto sull’ altro avrei fatto sicuramente un percorso diverso, seguendo i blog diversi...

Se non avessi
iniziato il post della quiche di melone e prosciutto  citando Tony Pagoda in “Hanno tutti ragione” di Sorrentino Patty non avrebbe lasciato il suo commento (e io mica sapevo che lei era una fan di Pagoda) e io non avrei seguito il suo blog... non avrei conosciuto le stesse persone e magari non sarei mai finita al MedDietCamp di Cagliari in un meraviglioso week and di fine settembre insieme ad altre 40 food blogger ! 


Cesto se pitam sta bi se desilo da sam jednog izvesnog dana umesto sto sam uradila jednu stvar uradila  drugu ? A da sam umesto sto sam sisla sa autobusa na stanici  gde obicno silazim sisla na sledecoj? Da li bi se nesto u mom zivotu promenilo? Da li bi bilo gore ili bolje?

Kada sam pre godine i po dana otvorila blog, da sam prvi komentar ostavila na drugom blogu a ne na onom gde sam ga ostavila u stvari, pocela bih da pratim druge blogove i upoznala bih potpuno druge ljude, moj put kroz Web bi krenuo drugim tokom...

Da nisam zapocela post “Quiche sa dinjom i prsutom” citirajuci knjigu “Svi imaju pravo”  Paola Sorrentina (“Tutti hanno ragione” Paolo Sorrentino) gde Tony Pagoda  (glavni junak) uz puno ironije i duhovitosti karikira kulinarske banalitete 80-ih i 90-ih godina Patty ne bi ostavila komentar bas na mom blogu (ja nisam ni znala ko je Patty ni da je ona veliki “Pagodin “obozavatelj”) a ja ne bih pocela da pratim njen blog...ne bih upoznala osobe koje sam upoznala i mozda se ne bih zatekla na Sardiniji (MedDIetCamp di Cagliari) jednog divnog septembarskog vikenda u drustvu 40 italijanskih food blogerki !


Non avrei avuto l’opportunità  di sentire (e di capire finalmente) dal fotografo  Alessandro Guerani le 4 regole per scattare una fotografia e magari avrei continuato a scattare fino alla fine dei miei giorni in modalità automatica. Non avrei avuto il piacere di conoscere una donna eccezionale, l’antropologa Alessandra Guigoni e neanche  Carlo Cambi, il giornalista e grande esperto di comunicazione. 


Ne bih imala mogucnost da upoznam  jednog od najboljih italijanskih food fotografa (Alessandro Guerani) i da cujem direktno od njega (i konacno da ih razumem) 4 pravila fotografisanja...najverovatnije bih  nastavila celog zivota da slikam automatski ! Promakla bi mi i Alessandra Guigoni, antropolog ishrane, divna osoba i pravi izvor znanja ! Da ne govorim o tome da ne bih ucestvovala u zucnoj diskusiji (zamislite 40 zena koje razgovaraju sa jednim muskarcem ) koju je organizovao gastro-novinar Carlo Cambi gde se govorilo o zavodjenju hranom ali i o novoj ulozi food blogera u sredstvima informisanja !








Ma soprattutto non avrei  visto all’opera Luigi Pomata, lo chef sardo che cucina soprattutto con il cuore, Jaoudet Turkichef tunisino e  docente di cucina nonché il mago dei coltelli, di quelli che tagliano la cipolla in 169 rondelle e ci mettono 7 secondi, Georges Kik, lo chef libanese di Beirut che non solo ha preparato un meraviglioso hummus ma ha risposto a mille domande “fuori onda” sempre con pazienza e con un dolcissimo sorriso sulle labbra (posso dire che era il mio preferito senza farlo diventare un gossip?) e neanché Moustafa M Elrefay, chef egiziano e grande comunicatore, lui si...


Ali iznad svega ne bih videla “na delu” domaceg kuvara sa Sardinije (Luigi Pomata) za koga je kuvati srcem tajna svega, gosta iz Tunisa (Jaoudet Turki) i docenta u skoli za hotelijerstvo u Tunisu koji je u stanju da isece luk na 169 reznjeva za 7 sekundi, kolegu iz Libana (Georges Kik), vlasnika restorana “Ratatouille” koji je osim toga sto nam je napravio najbolji humus koji sam ikada jela odgovorio na nebrojana pitanja “ van programa” sa neogranicenim strpljenjem i najlepsim osmehom na svetu (stavila bih ga na prvo mesto u nadi da se nece pretvoriti u gossip) i naravno egipcanina ( Moustafa M Elrefay), sjajnog kuvara preko koga sam otkrila da i u Egiptu postoji zaprska !




Sono una grande romanticona e credo che si può cambiare il mondo.  Credo nel lavoro serio, nel impegno e nella professionalità in tutti i lavori  ma non amo l’ignoranza, detesto la superficialità e sopratuttissimissimamente odio la prepotenza e la supponenza...

Ritengo che l’umiltà sia la chiave di tutto.

Mia nonna, mie zie (più volte menzionate) e mia madre dicevano sempre che più si è in alto più bisogna stare attenti agli altri e cercare di non offenderli in nessun modo, di non farli sentire inferiori...proprio perché si è in alto. Mi hanno ripetuto mille volte che non bisogna mai e poi mai ostentare la propria posizione perché se la qualità c’è, allora è visibile a tutti...

Vedere all’opera 4 grandi cuochi che provano e trasmettono gioia lavorando da soli ma anche uno accanto all’altro tagliando  la cipolla e tritando il prezzemolo mi ha commosso davvero...mi ha fatto pensare quanto sia importante stare insieme, lavorare insieme, avere un progetto da condividere e crederci fermamente...sapere che da soli non si arriva da nessuna parte e aiutare sempre, guardare oltre....essendo consapevoli  di quello che siamo ma mettendoci anche in discussione cercando continuamente strade nuove.

La vita è davvero curiosa ma questo la rende meravigliosa e unica!


Sto se mene tice veliki sam romanticar. Verujem da je moguce promeniti svet, ako bas ne promeniti, ono poboljsati. Verujem u posteni rad, u profesionalnost u svakom poslu ali ne volim neznanje, ne podnosim povrsnost a iznad svega mrzim prepotentnost i nadobudnost.

Misilm da je kljuc svega spustiti malo glavu...

Moja baka, moje tetke (vise puta spominjane u blogu) i moja mama su mi stalno govorile da ljudi, sto su visi po polozaju, obrazovanja, znanju i imanju  vise moraju da paze da ne uvrede druge, da ih nicim ne navedu da se osecaju inferiornim u odnosu na  njih...bas zato sto su visi ! Milion puta su mi ponovile da se nikada ne treba hvaliti ili razbacivati onim sto znamo ili imamo jer ukoliko kvalitet postoji on sam kad-tad izadje na povrsinu...

Videti 4 velika kuvara koji su srecni sto kuvaju pred nama i za nas i tu radost iskazuju i prenose pomazuci jedni druge seckajuci luk ili persun...jednostavno mi je dotaklo dusu. Nije to bila neka preterana novost ali mi je bilo pred ocima: biti zajedno, raditi zajedno  jer sami nista ne mozemo i nema tome smisla, raditi na zajednickom cilju i verovati cvrsto u njega...pomagati drugima i gledati dalje od sopstvenog nosa...svesni sopstvenih kvaliteta, spremni da vidimo i mane i u stalnoj potrazi za novim...

Zivot je nekada jako cudan ali ga bas to cini jedinstvenim i divnim !







Stroncatura* con polpette di tonno al limone

(per 4 persone)


350 g di stroncatura

200 g di tonno fresco

1 fetta di pane casereccio raffermo (a Roma uso il pane di Lariano)

La buccia di 1 limone biologico

Sale

1 spicchio d’aglio

1 cucchiaio di capperi tritati (Io uso quelli sotto sale oppure sott’olio)

1 peperoncino fresco (io uso quello piccolo tremendo)

½ chilo di pomodorini datterini

Olio extravergine d’oliva

Origano



*Stroncatura è una tipo di pasta che viene prodotta nella provincia di Reggio Calabria, più precisamente nella piana di Gioia Tauro. E’ molto difficile, quasi impossibile trovarla fuori dalla piana di Gioia. Fino agli anni 50 veniva fatta con i resti della molitura di vari tipi di granaglie e per questo motivo era chiamata la pasta dei poveri. Se è prodotta industrialmente viene fatta con la semola di gano duro e la crusca. E’ una sorta di tagliatelle lunghe più o meno 30 cm, di colore scuro e molto ruvida.

Mettere il pane nell’acqua per renderlo morbido. Strizzarlo con le mani e tritarlo insieme al tonno,  buccia di limone grattugiata e un pizzico di sale per ottenere un impasto omogeneo. Fare le polpettine al massimo grandi quanto un’olivetta (taggiasca, non gigante siciliana !) e friggerle velocemente in un filo di olio extravergine d’oliva. In un altro tegame saltare velocemente con un paio di cucchiai di olio extravergine d’oliva i datterini tagliati a metà con lo spicchio d’aglio e il trito di capperi (se sono sotto sale sciacquarli prima). Salare leggermente e spegnere. Aggiungere l’origano.

Cuocere la pasta, scolarla e ripassarla in padella aggiungendo il peperoncino fresco, le polpette di tonno e la buccia di limone tagliata a dadini minuscoli. Servire con un filo di olio extravergine d’oliva crudo.

Stroncatura sa cufticama od tunjevine sa limunom i cerry paradajzom
(za 4 osobe)

 350 gr nekog dugackog testa (ili uopste testa) *
200 gr sveze tunjevine
1 lepo parce starog hleba (ne neki hleb od "buhtle" nego prost hleb)
strugana korica od 1 neprskanog limuna ** + jos malo
so
origano
1 cen belog luka
1 kasika seckanih kapara (ili usoljeni ili u ulju, nikada ne koristim one u sircetu)
1 mala ljuta sveza papricica
1/2 kg cherry paradajza ***
maslinovo ulje


* u ovom receptu sam koristila testo koga naravno kod nas nema ali nije vazno...zove se stroncatura i proizvodi se samo u jednom jako uskom delu Kalabrije (oko grada koji se zove Gioia Tauro i nalazi se blizu vrha cizme na tirenskoj strani Kalabrije). Do 50-ih godina se zvala "testo siromasnih" - "la pasta dei poveri" jer se pravila bukvalno od onoga sto ostane posle mlevenja zitarica bilo kog tipa...naravno testo se mesi samo sa vodom i mallo maslinovog ulja i uopste ga nije lako umesiti. Kada se pravi "industrijski" pravi se od ostrog brasna sa dodatkom mlevenih mekinja. Radi se o testu koje je dosta tamno i jako rapavo. Skoro nepoznato van granica Kalabrije pocinje da kosta kao zlato tako da je sve manje i manje hrana za siromasne, ali to je vec druga prica...to be continued...

** prvi put kada sam pravila ovaj sos koristila sam umesto sveze limunove korice "citron confit" koji sam sama pravila (nista preterano tesko a miris bozanstven..otom - potom) ali posto ga sada nisam imala i svez limun je sasvim ok.

*** u ovom receptu sam koristila paradajz koji nije cherry nego se zove "datterino" (datuljice) koji je isto tako mali ali je duguljast, bas kao datulja. Puno je sladji od cherry paradajza i potrebno mu je zaista samo par minuta da omeksa. Znam da ga kod nas nema, ali cherry je sasvim ok premda ja smatram da je najbolje koristiti onaj letnji zreli paradajz kome naravno treba oljustiti kozu...


Elem, namociti hleb u vodi i kada je omekao iscediti ga rukama. Samleti svezu tunjevinu i umesiti je sa hlebom, malo soli i koricom od limuna. Napraviti od njih minijaturne cuftice i proprziti ih na malo maslinovog ulja. 
Oprati paradajz i iseci ga na pola. Iseckati kapare. Oljustiti beli luk. U sirokom tiganju na par kasika maslinovog ulja prodinstati paradajz  (ne treba on da se raspadne, treba samo da omeksa tek toliko da moze da se zgnjeci viljuskom) sa belim lukom, dodati kapare (ukoliko su usoljeni prethodno ih teba isprati) i vec pripremljene cuftice. Promesati jako brzo, dodati origano, malo soli ako treba, ljutu papricicu sitno iseckanu i limunovu koricu iseckanu na sitne kockice.
Skuvati testo, zaciniti ga sa sosom u velikoj ciniji i eventualno zaciniti sa jos malo maslinovog ulja.




Il MedDiet Camp è il primo dei cinque grandi eventi pianificati da MedDiet, progetto strategico finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013. Con un budget complessivo pari a circa 5 milioni di euro e una durata di 30 mesi, il progetto mira a promuovere e valorizzare la Dieta Mediterranea, riconosciuta Patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco nel 2010.  Oltre all’Italia, che partecipa con Unioncamere in qualità di capofila, il Centro Servizi per le imprese della Camera di Commercio di Cagliari, il Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio e l’Associazione nazionale Città dell’Olio quali partners, il progetto coinvolge altri 5 Paesi del Mediterraneo (Egitto, Grecia, Libano, Spagna e Tunisia).

Biscotti integrali con pistacchi e fiori di tiglio...Integralni keksi sa pistacem i cvetom od lipe...

$
0
0




Sarà la questione di età ma sempre più spesso mi manca Belgrado.  Intendiamoci, mi manca Belgrado che ho lasciato più 23 anni fa..quella stessa città dove sono cresciuti i miei genitori...era un’altra cosa. E’ molto particolare il rapporto che i nati a Belgrado (me compresa) hanno con la loro città – non è un amore cieco ma un amore consapevole e quindi critico.
Nascere a Belgrado è uno stato d’animo. Non è l’amore a prima vista, non si tratta quindi della passione che arde e che consuma. E’ uno stato di innamoramento perenne che ci permette di vedere quello che gli altri magari non vedono e di vedere tutto con gli occhi diversi. Passo dopo passo accarezziamo con gli occhi le facciate dei palazzi ormai scrostati, camminando nei parchi ci lasciamo abbracciare dalle chiome degli ippocastani mentre da lontano arriva l’aria inebriante dei tigli di Belgrado. Chiedete ai Belgradesi che vivono sparsi per il mondo del profumo dei tigli e diranno tutti che i tigli fuori Belgrado non profumano affatto. Il sentimento che meglio di tutti spiega l’amore dei nati a Belgrado verso la loro città è la nostalgia...quel miscuglio di amore che c’è e che è stato, quel sentimento leggermente impregnato di tristezza. Va gestita la nostalgia perché se non è gestita bene tende a prevalere e a distruggere tutto...
Quando andavo al liceo (il patto di Versailles era già siglato) tutte le mattine alla radio alle 7.15 c’era una trasmissione condotta da Dusko Radovic, un giornalista e scrittore che si chiamava “Buon giorno Belgrado”. Iniziava con i suoi aforismi sulla vita, sulla società, su Belgrado soprattutto (anche se lui era belgradese solo di adozione)...erano vere perle di saggezza tra ironia e cinismo ! Che bei tempi....


Donne, regalate le sorelle ai vostri figli...le sorelle quando crescono diventano zie e le zie sono i doni più belli e più preziosi di qualsiasi infanzia.

E’ terribile avere qualcosa di importante da raccontare e non sapere a chi raccontarlo. Ma è peggio ancora avere a chi raccontare ma non sapere che cosa.

Colui che è capace di amare non dovrebbe fare altro.

E’ possibile realizzare qualsiasi cosa, basta non pensarci.

Con molta probabilità adesso si sta benissimo là dove si stava molto male proprio menre c’eravamo noi.

Il fatto che nessuno vi ascolta è un buon motivo per stare zitti e non per parlare sempre di più e ad alta voce.

Ieri qualcuno ha trovato quello che non stava cercando. Quello che lui cercava aveva sicuramente trovato qualcun altro.

Non correte dietro alle donne per non sbattere contro quelli che scappano da loro.

Alzi la mano chi ha qualche problema e resti così finché il braccio non si addormenti. Una volta abbassato il braccio vi sentirete molto meglio.

Non serve a nulla avere molto problemi se non sappiamo come risolverli.

E’ povero chi ha dei soldi ed è ricco invece chi i soldi li spende.

Chi si è svegliato stamattina a Belgrado per oggi potrebbe considerarsi fortunato abbastanza.

La nostra città si è trasformata in una grande sala d’attesa...tutti aspettiamo i tempi migliori.

Soltanto i figli che non danno retta ai propri genitori possono diventare migliori rispetto a loro.




Bice da se radi o godinama ali sve vise i vise mi nedostaje Beograd. Da se dobro razumemo, nedostaje mi Beograd koji sam ostavila pre 23 godine...isti grad u kome su odrasli moji roditelji...to je nesto sasvim drugo. Vrlo je specifican odnos koji rodjeni Beogradjani (i ja medj’ njima) imaju prema njihovom gradu – nije to slepa ljubav nego ljubav koja je svesna i kriticna. Roditi se u Beogradu je jedno specijalno stanje u dusi. Nije to ljubav na prvi pogled, nije to strast koja gori i trosi. To je stanje stalne zaljubljenosti koje cini da vidimo ono sto drugi ne vide i da vidimo sve drugim ocima. Svakim korakom mazimo ocima jos odavno oguljene fasade, setajuce se parkovima osecamo kako nas grle krosnje divljih kestenova dok iz daljine do nas dopire omamljujuci miris beogadskih lipa. Pitajte Beogadjane koji zive sirom sveta o mirisu lipe i svi ce vam reci da lipe van Beograda uopste ne mirisu. Osecanje koje najbolje ocrtava ljubav Beogradjana prema njihovom gradu je nostalgija...ta mesavina ljubavi koja postoji sada i koja je bila nekada, taj osecaj lagane tuge. Nostalgija mora da se kontrolise jer ukoliko se ne kontrolise ona prevagne i u stanju je sve da unisti...

Dok sam isla u gimnaziju (znaci nesto posle potpisivanja Versajskog Mira) svakog jutra je na Studiju B u 7.15 bila emisija Duska Radovica “Dobro jutro Beograde”. Pocinjala je ukoliko se ne varam njegovim aforizmima o zivotu, o drustvu, cesto o Beogradu (iako on bio Nislija ali je govorio da je on usvojeni Beogradjanin)...pravi biseri mudrosti negde izmedju ironije i cinizma ! Kakva su to vremena bila...




Mame, rađajte deci sestre, jer sestre postaju tetke, a tetke su najlepši, nezamenjivi dar svakom detinjstvu.



Strasno je to kad imate da ispricate nesto vazno a nemate kome. A jos je strasnije kad imate kome, a nemate sta.

Ko ume da voli, ne bi trebalo nista drugo da radi.

Sve se moze kad se mnogo ne misli o tome.

Nekada smo imali ideale a danas samo njih nemamo.

Sada je verovatno lepo tamo gde je bilo ruzno dok smo mi bili.

To sto vas niko ne slusa je razlog da cutite, a ne da govorite jos vise i glasnije.

Juce je neko nasao ono sto nije trazio. Ono sto je on trazio nasao je neko drugi.

Ne trcite za zenama da se ne sudarite sa onima koji od njih beze.

Ko ima problema neka digne ruku. I neka je drzi tako dok mu ne utrne. Kad spusti ruku bice mu mnogo lakse.

Sta nam vredi sto imamo mnogo problema kad ne znamo kako da ih resimo.

Siromasan je onaj koji ima para a bogat je onaj koji ih trosi.

Ko se probudio u Beogradu za danas je dovoljno postigao u zivotu.

Nas grad se pretvorio u veliku cekaonicu. Svi cekamo lepse dane.

Samo deca koja ne slusaju mogu postati bolja od svojih roditelja.



per 50 biscotti:


250 g di farina integrale
80 g di pistacchi
100 g di burro
125 g di zucchero
4 tuorli
poca acqua fredda
1 cucchiaino di fiori di tiglio
l'albume per spennellare + zucchero


Tritare i pistacchi e mescolarli alla farina. Portare il burro a temperatura ambiente e tagliarlo a cubetti. Su una spianatoia sbricciolare con le dita il burro insieme alle due farine, lo zucchero e la buccia gratuggiata d'arancia. Aggiungere i tuorli uno alla volta e impastare velocemente aggiungendo, se è necessario, qualche cucchiaio d'acqua fredda. Formare un disco di pasta, avvolgerlo nella pellicola trasparente e lasciar riposare nel frigorifero per almeno 30 minuti.
Stendere la pasta in una sfoglia alta un pò meno di 1/2 cm (o più alta se vi piace) e tagliare i biscotti con le formine che preferite. Adagiare i biscotti sulla placca da forno coperta di un foglio di carta da forno, spennellarli con poco albume d'uovo e cospargerli con lo zucchero.
Cuocere nel forno riscaldato a 180° per 8 minuti.




Za 50 biskvita :

250 gr integralnog brasna
80 gr neslanih pistaca
100 gr putera
125 gr secera
4 zumanca
nekoliko kasika hladne vode
1 kasicica lipovog cveta
belance za premazivanje + secer

Samleti pistac i pomesati ga sa brasnom. Na dasci za mesanje izmrviti prstima dve vrste brasna sa secerom i  puterom na sobnoj temperaturi iseckanim na kockice. Dodati izrendanu koricu od pomorandze i brzo umesiti testo dodavajuci jedno po jedno zumance i malo hladne vode ukoliko je potrebno. Napraviti disk od testa, zaviti ga u prijanjajucu foliju i ostaviti barem 30 minuta u frizideru. Razvuci oklagijom testo nesto malo tanje od 1/2 cm i vaditi kekse modlicom po zelji. Poredjati ih u pleh preko papira za pecenje, premazati belancetom i posuti kristal secerom.
Peci u rerni  koja je prethodno zagrejana na 180° ne vise od 8 minuta.
U metalnoj kutiji traju desetak dana.

Ravioli alla liquirizia ripieni di fagioli con velouté al limone e vongole veraci...Ravioli sa sladicem punjeni pasuljem u sosu od limuna i vongola...

$
0
0


La pasta è una cosa seria...
La pasta fatta a mano è anche un lavoro impegnativo ma utile perché può sostituire addirittura una lezione in palestra oppure impegnativo ma dannoso vista la quasi certezza di rovinare lo smalto rosso appena messo sulle unghie.
Se la pasta è una cosa seria allora la pasta ripiena è un affare di stato. Se trasformare la sfoglia fatta a mano in tagliolini tutti uguali è una questione di chilometri di pasta tagliata ovvero di allenamento, per preparare i ravioli bisogna andare sui livelli superiori. Si potrebbe anche dire che per fare la pasta lunga oggi potrebbe bastare il solo fatto di essere donne normali che non ritengono che sia senza senso passare più di 30 minuti in cucina, aver acquisito precedentemente un po’ di manualità pasticciando in mezzo ai fornelli e, "last but not least", volerlo fare...
Invece, per fare la pasta ripiena  bisogna veramente andare oltre...e se poi la natura ci assiste e invece di farci nascere donne ci fa nascere polipi allora si che abbiamo un numero in più per giocare !
Bisogna stendere la pasta e distribuire i mucchietti di farcia subito senza aspettare che si asciughi perché altrimenti non si chiude bene e poi si apre durante la cottura..."Va bene", dice la donna entusiasta e amante della cucina, "che ci vuole? bisogna coprire subito con l'altra striscia di pasta, possibilmente lunga, così si risparmia il tempo, semplice no?" E vai....si coprono i mucchietti e si taglia con il tagliapasta !
E no....insieme alla farcia dentro finisce tutta l'aria della cucina della donna moderna entusiasta e amante della cucina !
Allora la sopranominata donna capisce che bisogna stare attenti quando si coprono i mucchietti perché bisogna con una mano tenere la pasta, con il dito dell'altra mano premere intorno alla farcia sempre stando attenti a non incollare la pasta che attende di sdraiarsi attorno al raviolo successivo...e lì la donna capisce che avendo almeno 3 o meglio ancora 4 mani la facenda sarebbe molto ma molto più semplice ! Vale anche nel quotidiano al di là della cucina, questo lo sappiamo...
E capisce anche che le strisce di pasta non devono essere molto lunghe perché soltanto così si riesce ad uscirne vincitrici...peccato che ormai restano soltanto 4 ravioli da chiudere, maledetto metodo scientifico !!
Pensando che le donne una volta facevano la pasta ripiena per 10 - 20 persone mi lascio portare via da un senso di immensa e infinita grattitudine verso la memoria che ci hanno lasciato. E' vero che i tempi erano altri e che i paragoni non si possono fare ma il patrimonio che ci hanno lasciato è prezioso e spendere una mattinata per ripetere i loro gesti e magari insegnarli alle nostre figlie ed anche ai figli ne vale veramente la pena. 

Siamo più ricchi per le cose che impariamo e per quelle che insegnamo agli altri e non certo per quelle che compriamo.
Un grande abbraccio a tutte loro...



Sa testom se ne sali, to je jako ozbiljna stvar...

Pravljenje testa rukom je dosta naporan posao ali i koristan jer moze da zameni jednu celu lekciju u teretani a istovremeno je i stetan jer je matematicki skoro sigurno da ce vam upropastiti upravo namazani lak na noktima.

Ako je pravljenje testa ozbiljan posao onda je pravljenje punjenog testa po ozbiljnosti ravno misiji drzavne bezbednosti. Iseci umeseno testo na tanke rezance sve jednake sirine je stvar koliko ste kilometara testa prethodno isekli, tj. stvar je treninga i uvezbanosti a pretvoriti testo u punjeno testo je  prelaz na vise nivoe. Moze se reci da  jedna zdrava i normalna savremena zena koja ne smatra da je neobicno provesti u kuhinji vise od 30 minuta, koja ima izvesnog  iskustva u kuhinjskom baratanju i koja ima zelju to da uradi apsolutno moze u taj posao da se upusti...

Sto se tice punjenog testa sve se pomera za par stepena vise ali ukoliko nas je priroda nagradila cinjenicom da smo se rodili ne kao zene nego kao hobotnice onda zaista imamo par atributa vise i par olaksavajucih okolnosti !

Dakle, testo treba da se razvuce i odmah po njemu treba rasporediti loptice fila jer kada testo pocne da se susi tesko ce se zalepiti i veliki je rizik da ce se ravioli otvoriti prilikom kuvanja....”ok, nema problema”, kaze sebi savremena zena puna entuzijazma koja uziva u kuvanju, “sta je tu strasno ? treba samo da se razvuce  traka, sto duza to bolja da se ustedi na vremenu !”...i onda se samo pokrije drugom trakom testa i cak – cak... modlicom se seku ravioli...

He, he, he....zajedno sa filom u raviole udje sav moguci vazduh kuhinje savremene zene pune entuzijazma koja uziva u kuvanju !

U tom trenutku gore pomenuta zena shvata da je stvar u taktici: mora da pazi jer s dva lista testa  zalepe jedan na drugi kao sto bi se reklo “jos koliko odmah”. Znaci, jednom rukom se drzi gornji list testa a drugom se isti  postepeno spusta na jednu po jednu lopticu fila i prstima se pritiska okolo da se prilikom kuvanja ne bi nadulo od vazduha koji udje. Sasvim je logicno ili kao sto bi Francuzi rekli “cela va sans dire”da istovremeno treba biti jos pazljiviji da ona ruka koja drzi ceo gornji list testa bude visoko iznad da se testo ne bi protiv zelje savremene zene pune entuzijazma koja uziva u kuvanju zalepilo tamo gde ne treba a ne tamo gde treba...i u tom prosto istorijskom trenutku savremena zena puna entuzijazma koja uziva u kuvanju shvati da bi joj ne samo uopsteno u zivotu nego i u kuhunji bilo mnogo lakse kada bi umesto dve ruke imala bar 3 ili jos bolje 4 !

U tom trenutku je vec i shvatila da listovi testa ne treba da budu dugacki  jer samo na taj nacin se iz ove bitke izlazi kao pobednik...steta sto se do ovog vaznog saznanja dodje onda kada je ostalo materijala za ne vise od dva - tri komada...cuveni empirijski prilaz !!

Kada samo pomislim da su svojevremeno zene spremale raviole za 10 – 20 osoba (a ne za troje kao ja) ne mogu a da ne osetim neizmernu zahvalnost prema secanju koje su nam u amanet ostavile. Tacno je da su vremena bila drugacije i da je velika greska porediti stvari kada su potpuno promenjeni uslovi koji su do njih doveli ali nije ni tacno da je sve bas nemoguce..nase bake su nam ostavile ogromno bogatstvo i sigurna sam da utrositi jedno pre podne ponavljajuci njihove gestove i preneti ih na nase cerke nije  gubljenje vremena nego  mogucnost da se to ogromno kulinarsko bogatstvo ocuva.

Veliki poljubac svim nasim bakama.

Bogatiji smo za sve ono sto u zivotu naucimo a ne samo za ono sto kupimo...





300 g di farina di grano tenero
3 uova
1 cucchiaio di polvere di liquirizia
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
pizzico di sale

300 g di fagioli cannellini già cotti
1 bella fetta di pane ammorbidito nel vino bianco
sale
pepe bianco

1 carota
1 gambo di sedano
1 spicchio d'aglio
1 cipolla 
1 pomodoro

20 g di burro
20 g di farina
250 ml di brodo vegetale
1 cucchiaio abbondante di prezzemolo tritato
il succo di 1/ 2 limone

1/2 chilo di vongole veraci
1/3 di bicchiere di vino bianco secco
olio extrevergine d'oliva
la buccia grattugiata del limone

Per la sfoglia mettere la farina sulla spianatoia (oppure in un'insalatiera molto capiente se non vi sentite sicuri) e farvi il "pozzetto" dove metterete le uova precedentemente sbattute leggermente con la forchetta, un pizzico di sale, l'olio e la liquirizia. Inizaire a sbattere con la forchetta dal centro prendendo man mano la farina dalle pareti del pozzetto. Quando avete incorporato tutta la farina potete iniziare ad inmpastare sulla spianatoia leggermente infarinata. Bisogna impastare con forza finche la pasta non diventi "setosa" e non più appiccicosa. Comunque, per ottenere un buon risultato bisogna impastare per 20 - 25 minuti almeno. A questo puinto bisogna lasciar riposare la pasta per almeno un paio di ore (avvolta in un foglio di pellicola trasparente) ma secondo me, se la lasciate una giornata intera è ancora meglio.
Ovviamente, se avete un robot da cucina potete delegare a lui il piacere di impastare all'inizio e di evitare il "passaggio" della forchetta ma io continuerei ad impastare a mano (5 minuti almeno).

In un piatto bagnare con il vino bianco il pane e quando si è ammorbidito strizzarlo con le mani. Frullarlo insieme ai fagioli e aggiustare di sale e poco pepe bianco. Lascire nel frigorifero.

Spellare la carota e tagliarla ai pezzi non particolarmente piccoli. Pulire il gambo di sedano e tagliarlo a pezzi. Sbucciare la cipolla e tagliarla a metà e sbucciare lo spicchio d'aglio. Lavare il pomodoro e tagliarlo a metà. Mettere le verdure in una pentola non molto grande, versarvi un pò meno di 1 litro di acqua e portare a bollore. Far cuocere a fuoco medio per 30 - 40 minuti per ottenere il brodo vegetale.

In una casseruolina sciogliere 20 g di burro e aggiungere 20 g di farina. Tostare poco e aggiungere gradualmente e mescolando sempre 250 ml di brodo vegetale caldo. Salare leggermente, aggiunbgere il succo di limone e cuocere a fuoco medio finche la salsa non diventi spessa (non diventerà mai spessa viste le proporzioni del roux e del brodo ma comunque non deve essere liquida). Aggiungere il prezzemolo tritato e tenere al caldo.

In un largo tegame mettere un paio di cucchiai di olio extravergine d'oliva e le vongole precedentemente sciacquate bene. Versare il vino e coprire con il copercchio. Scuotere il tegame di tanto in tanto finche tutte le vongole non si siano aperte. Eliminare quelle che rimangono chiuse. Filtrare il liquido e aggiungerlo alla salsa. Sgusciare la gran parte delle vongole e aggiungerle alla salsa e tenere il resto delle vongole al caldo per decorare i piatti.

Per fare i ravioli ognuno ha il proprio metodo e io ho fatto così:
Dividere la pasta in 6 porzioni. Stendere ogni porzione (uno alla volta per non seccare la pasta che deve rimanere umida per poter chiudere i ravioli senza problemi) di pasta con la Nonnna Papera fino al penultimo livello. Le strisce dovrebbero essere larghe 6-7 cm. Mettere la striscia di pasta sulla spianatoia cosparsa di semola rimacinata di grano duro (non fa attacare la pasta ma i ravioli la assorbono molto meno) e disporvi il ripieno a palline grandi quanto un'oliva (dipende ovviamente dallo stampino che utilizerete, io ho usato uno tondo da 5 cm) distanziandole di 3-4 cm. Fermatevi a metà della striscia perché così facendo avrete l'altra metà già stesa per coprire i ravioli. Il bello arriva proprio adesso perché bisogna cercare di posizionare la pasta bene premendo intorno alla farcia per far uscire l'aria e premendo sui bordi per chiudere i ravioli. Nello stesso tempo bisogna stare attenti a non sbagliare perché la pasta è fresca e si attacca subito. Comunque, secondo me è importante non fare le striscie di pasta troppo lunghe perché di mani abbiamo solo due ! Quando l'avete fatto,  tagliare con lo stampino e continuare con gli altri ravioli. 
Ovviamente ci saranno molti scarti di pasta. Io li ho raccolti in una panetto che ho conservato per fare i tagliolini per 2 persone. Con questa quantità di pasta avevo ottenuto 35 ravioli ed è rimasta la pasta per 2 persone.

Mettere l'acqua a bollire in una pentola larga e capiente, quando l'acqua bolle aggiungere un paio di cucchiaini di sale grosso e cuocere i ravioli per 12 minuti (ci volevano tutti). Scolarli con la schiumarola e condirli con la salsa. Decorare con le vongole rimaste con i gusci e con la buccia grattugiata del limone.



300 gr mekog brasna
3 jaja
1 kasika maslinovog ulja
1 kasika sladica u prahu *
so

300 gr vec skuvanog pasulja
1 dobro parce starog hleba namocenog u belom vinu
so, beli biber

1 sargarepa
1 parce celera
1 cen belog luka
1 crni luk
1 paradajz

20 gr putera
20 gr brasna
250 ml supe od povrca
1 kasika sitno seckanog persuna
sok od 1/2 limuna

1/2 kg svezih vongola
1/3 case suvog belog vina
maslinovo ulje
rendana korica od limuna

* Sladic je ono od cega su crne "Odzacar" bombone...nije sada to neophodno, ja sam samo htela da probam da dobijem tamno braon testo a da ne koristim kakao. Zadovoljna sam rezultatomi to jako jedino sto sam skoro sigurna da se na nasim podnebljima "sladic" bas i ne nalazi tak ojednostavno...ni u Italiji se bas u prahu ne nalazi u svakoj samoposluzi ali posto je Calabria jedan od najvecih proizvodjaca moze to i da se naruci...ponavljam, nije uopste neophodno.

Elem, od brasna, jaja, ulja i malo soli umesiti testo kao sto je objasnjeno ovde.

Ocistiti sargarepu, celer, beli luk, luk i oprati paradajz. Iseci sve na krupno a paradajz raseci na pola. Naliti sa nesto mjanje od 1 litra vode i kuvati 30 - 40 minuta. Procediti.

Namociti hleb vinom i kada je omekao dobro ga ocediti rukama. Izmiksovati taj hleb sa kuvanim pasuljem, posoliti i pobiberiti belim biberom. Staviti u frizider.

U ne prevelikoj serpi rastopiti puter, posuti brasnom i promesati. Postepeno dodati 250 ml tople biljne supe i sok od limuna. Kuvati dok se ne zgusne malo (nece se mnogo zgusnuti radi proporcije piutera i tecnosti ali ipak ne treba da bude corba), posoliti ukolikoje potrebno i umesati seckani persun. Ostaviti na toplom.

U siroki tiganj staviti par kasika ulja, vongole i belo vino. Staviti poklopac i kuvati dok se vongole ne otvore. Eliminisati one koje se nisu otvorile i procediti tecnost. Sipati tecnost u sos. Ocistiti vecinu skoljki i staviti ih u sos a nekoliko ih ostaviti sa strane za ukras.

Svako ima sopstveni metod kada pravi raviole, ja sam radila ovako:
Podeliti testo na 6 delova. Svaki deo testa razvuci masinicom za testo (ili oklagijom) do pretposlednje debljine. Poloziti ga na dasku za mesenje koja je posuta griz brasnom. Od fila praviti loptice velicine maslinke (naravno zavisi od velicine modlice kojom ce se seci (moja je bila okrugla 5 cm precnika) i poredjati ih u razmaku od 3-4 cm do polòovine trake. Preseci testo i deo testa koji je bez fila staviti preko onog sa filom. Naravno, mora se voditi jako racuna jer je testo svezse i lepljivo i tamo gde s epolozi, ono i ostane. Treba prvo utapkati oko punjenja da ne bi ostalo vazduha koji se prilikom kuvanja naduje a onda i skroz okolo da  bi se dva sloja testa zalepila jedno na drugo. Tek onda iseci modlicom. Nastaviti istim postupkom sa ostatkom testa. Od ove mere meni je izaslo 35 raviola i ostalo je 260 gr testa koje moze da se iskoristi da se od njih naprave rezanci i zacine nekim finim sosom. Moze i da se premesi ponovo i da se nastavi sa raviolama ali testo postaje sve cvrsce i cvrsce jer ipak upija brasno i moze da se desi da se ne zatvara lepo. Zbog toga ja ono sto ostane iskoristim za rezance.
Staviti vodu da vri u jako velikoj i sirokoj serpi. Kada provri posoliti vodu i staviti raviole da se kuvaju. Potrebno im je sigurno 12 minuta. zaciniti toplim sosom, ukrasiti skoljkama koje su ostale u ljusturi i posuti izrendanom limunovomo koricom.



Pollo con melagrana...Piletina sa narom...

$
0
0



Ho letto recentemente l'intervista rilasciata da un giornalista in occasione del lancio del suo nuovo libro...una riflessione sul mondo della gastronomia scritta in un modo ironico e serio a metà...insomma, carino e divertente. Mi piace anche il giornalista, è uno in gamba e simpatico e la mia non vuole essere
in nessun modo una polemica, solo uno spunto per "la mia riflessione". In quell'occasione ho capito che io, così come sono, come faccio e come rifletto sul cibo potrei tranquillamente entrare nella categoria dei GASTROSNOB ovvero quelli fissati con il titolo francese, preparazione in francese...quelli che vogliono sapere il nome della capretta che ha dato il latte per il formaggio...quelli che non comprano gli asparagi a novembre, che il dado per il brodo a casa loro non entra mai e odiano da morire i surgelati..quelli che sanno tutto sul Porto e ovviamente bevono solo il Vintage..insomma, quelli che al supermercato comprano soltanto lo scottex e la carta igienica e forse la bottiglia di alcool per fare il nocino seguendo la ricetta del nonno. Accetto con molta serenità e senza nessuna difficoltà di essere snob se questo vuol dire condire gli spaghetti con la salsa di pomodoro preparata appositamente per me dalla signora Giuseppina in Calabria con i pomodori piantati da lei nel suo orto dietro casa, maturati sotto il sole del Sud e raccolti con le sue mani, uno alla volta...lasciati altri 3 - 4 giorni e solo dopo trasformati in salsa. E non importa che per portarmeli a Roma faccio il fine settimana in Calabria mettendo nel costo di ogni bottiglia anche il viaggio Roma - Lamezia - Roma ! Quando si apre una bottiglia del sugo della Giuseppina si sente non solo il profumo del pomodoro ma anche la felicità, l'affetto, piacere...Se essere snob vuol dire rendersi conto che il formaggio fatto con il latte crudo è tutt'altra cosa rispetto al formaggio comprato al supermercato allora si, io preferisco essere snob ! Se essere snob vuol dire odiare a morte i cup cake perché mi sembra un nulla trasformato in dolcetto, insomma - come fare l'amore con la bambola gonfiabile (per rendere l'idea) allora lo sono. Se esserlo significa sapere che l'olio extravergine d'oliva a 3 euro a litro vuol dire non sapere che cosa c'è nella bottiglia e che io preferisco arrivare al frantoio che conosco allora dichiaro di essere una SNOB CONSAPEVOLE. 
Importante è scegliere riflettendo bene e secondo le proprie convinzioni ma anche secondo le proprie possibilità. E sopratutto senza pensare che gli altri valgono meno. Senza offenderli sopratutto. Lì sta la differenza. La differenza fra essere veramente snob e giocare a fare lo snob.
Se anche questo significa essere snob allora aggiungo una cosa: non solo sono gastro snob consapevole ma sono GASTROSNOB CONSAPEVOLE RESPONSABILE E FELICE.
Come sempre, il segreto sta nel essere più umili e prendersi meno sul serio (ma molto meno).




Pre izvesnog vremena mi je zapao za oko intervju koji je dao jedan novinar pri promociji knjige koje je tih dana izlazila u stampu. Knjiga se bavi gastronomijom i ljudima koji se gastronomijom bave ili se za istu interesuju... sve u svemu dosta interesantno, lepo napisano, sa puno ironije...i novinar mi se dopada – jako je simpatican i pametan.  Da bude jasno ovo nije nikakvo polemisanje nego samo povod za “moje razmisljanje”. Tom prilikom sam uvidela da manje-vise pripadam kategoriji GASTROSNOBOVA. To bi trebalo da budu oni kojima je francusko sve sto je vezano za kuhinju i kuvanje, od naziva jela do namirnica preko procedure...oni koji hoce da znaju i kako se zove koza od koje su muzli mleko da bi napravili sir...oni koji ne bi ni mrtvi kupili spargle u novembru, u ciju kuhinju kockica za supu ne ulazi a iz dna duse preziru zamrznuti gotovu hranu...oni koji znaju sve o Portu i naravno piju samo Vintage...da ne duzim mnogo, oni koji u samoposluzi kupuju samo scottex, toaletni papir i eventualno alkohol da bi napravili orahovacu po dedinom receptu. Bez ikakvih problema i puna vedrog duha privatam da sam snob ukoliko to znaci da vise volim da zacinim testo sosom od paradajza koji specijalno za mene pravi Signora Giuseppina u Kalabriji od paradajza koga je prvo posadila u povrtnjaku iza kuce pa je onda cekala da sazri na suncu koje samo na Jugu tako greje, pa ga je ubrala sopstvenim rukama i onda sacekala jos jedno 3-4 dana da bi ga tek onda pretvorila u sos.  I ne tice me se sto da bih ga donela u Rim treba da organizujem vikend u Kalabriji i u cenu svake flase uracunam i 550 km puta tamo – vamo...kada se ta flasa otvori oseca se ne samo paradajz nego i sreca, zadovoljstvo..ukoliko biti snob znaci znati, shvatiti i prepoznati razliku izmedju sira koji se pravi od zivog mleka i onog koji se pravi od pastorizovanog i prodaje se u samoposluzi onda vise volim da sam snob ! Ukoliko su snobovi oni koji su poceli iskreno da preziru cup cake-ove, to veliko nista koje se prosvercovalo kao kolac i koje mi dodje kao vodjenje ljubavi sa lutkom na naduvavanje (cisto da se navede primer da bi bilo jasno) onda priznajem da sam veliki snob...ukoliko je neko snob jer zna da kada kupi flasu maslinovog ulja koja kosta 3 eura jedino u sta je siguran je to da ne zna sta je su mu prodali u toj flasi onda svecano izjavljujem da sam ne samo snob nego SVESNI SNOB.

Kao i obicno sve je stvar izbora ali  je vazno da se do izbora dodje razmisljanjem, u saglasnosti sa nasim uverenjima i naravno...u okviru nasih mogucnosti. Jos je vaznije ne smatrati da je manje vredan onaj ko ne misli kao mi i iznad svega ne vredjati nikoga radi misljenja iza kojih stoji.  U tome lezi razlika. Razlika izmedju snoba i onoga ko se uz puno ironije time igra.

A ukoliko i ovo znaci biti snob onda sam ja GASTRO SVESNI, ODGOVORNI I SRECNI SNOB.

Ne treba sebi davati preteranog znacaja...tajna je i u tome.

Per 4 persone:

4 sovracosce di pollo disossate
2 grosse cipolle
2 grosse melagrane
sale, pepe nero.
50 g di burro
2 cucchiaini di curcuma
3 - 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva

Prima di tutto bisogna sgranare la melagrana ma prima di farlo importante è anche mettersi un bel grembiule che copre bene. Importante è anche non aver messo lo smalto sulle unghie proprio quella mattina...chiaro perché?
Su un tagliere (per raccogliere il succo che esce dopo aver tagliato) tagliare la melagrana a metà e poi a metà un altra volta. Sgranare i frutti dentro una ciotola ampia e alta (per non schizzare sulle piastrelle). Se avete la centrifuga centrifugate i chicchi per ottenere il succo. Se ne siete sprovvisti potete passare i chicchi con il passapomodoro stando attenti a prendere non più di un mestolo alla volta. 
Insomma, avete ottenuto il succo di melagrana.
Tagliare le sovracosce a metà. Pulire e affettare sottilmente la cipolla.
In una tajine (o in un tegame pesante con il coperchio) scaldare il burro insieme all'olio e rosolarvi la cipolla a fuoco medio aggiungendo il sale, il pepe nero e la curcuma. Mescolare bene e bagnare con un  cucchiaio di succo di melagrana. Quando la cipolla è morbida (non ci vorrà molto tempo) alzare la fiamma, aggingere il pollo, fargli prendere un pò di colore da tutte e due i lati, salrlo e peperlo leggermente, abbassare la fiamma e portare la carne a cottura aggiungendo il succo di melagrana poco alla volta e tenendo la tajine sempre coperta. Ci vorranno circa 30 - 35 minuti, non di più. Importante è cercare di cuocere la carne con il solo succo di melagrana senza aggiungere altro liquido. Nel caso dovesse esserci bisogno aggiungere poco brodo vegetale (fatto da voi ovviamente). 
Servire con del riso basmati. Decorare il piatto con i chicchi di melagrana tenuti a parte. 


Za 4 osobe:

4 pileca karabatka bez kostiju
2 velike glavice luka
2 velika nara
so, crni biber
2 kafene kasicice kurkume
50 gr putera
 3-4 kasike maslinovog ulja

Pre svega treba okruniti nar.
Treba isto tako obuci neku kecelju koja dobro pokriva.
Od svega je najvaznije da niste namazali nokte bas tog jutra jec cete morati manikir da obnovite.
Iseci nar na na pola (uzduz) pa onda jos jedno m na pola. Sve to naravno na posluzavniku ili na nekom tanjiru da bi se sacuvao sok koji uvek iz njega izadje kada se presece. U nekoj velikoj i dubokoj ciniji izvaditi zrna nara (zidovi cinije bi trebalo da stite kuhinju od prskanja do koga neminovno dodje).
Ostavite sa strane par kasika zrna nara za ukras a ostatak centrifugom pretvoriti u sok. Ukoliko nemate centrifugu a imate pasirku za paradajz mozete i njome da se posluzite ali morate da stavljate malo po malo zrna nara. 
Sada imate i sok od nara...
Iseci karabatke na pola. Oljustiti luk i iseci ga na tanka rebarca.
U teskom tiganju koji ima poklopac zagrejati puter i ulje. Staviti luk, posoliti ga i pobiberiti, posuti kurkumom i dobro promesati. Dinstati luk na blagoj vatri uz dodatak par kasika soka od nara. Kada je luk skoro gotov pojacati vatru i dodati meso. Blago zaprziti meso sa obe strane, malo posoliti i pobiberiti i smanjiti vatru. Dinstati poklopljeno dodajuci postepeno sok od nara. Trebace vam 30-35 minuta da se meso izdinsta i trebalo bi da se izdinsta uz samo dodavanje soka od nara. Ukoliko je bas neophodno dodati malo vode ili biljne supe (ili mesne, nije ni vazno...bitno je d anije od kockice).
Sluziti uz bazmati pirinac. Ukrasiti zrncima nara koja su ostala po strani.

Timballo di anellini siciliani...

$
0
0

 


La verza è una delle verdure più odiate in assoluto. L’odio nei suoi confronti è trasversale per quel che riguarda la provenienza geografica, classi sociali...mi chiedo delle volte se secondo Gaber la verza sarebbe stata collocata a destra o a sinistra ? Ognuno ha il proprio motivo per non amarla ma quasi tutti concordano nel fatto che l’odore mentre cuoce non sia dei migliori (la cosa innegabile però abbastanza superflua visto che la finestra della cucina può essere tranquillamente aperta dopo la cottura) ! Eppure,
si tratta dello stesso odore del cavolfiore che a sua volta non è proprio in cima degli alimenti più detestati al mondo. Al contrario...viene gratinato, trasformato nelle varie veloutés  e servito addirittura con un ciuffetto di caviale sopra ! Senza parlare poi del broccolo siciliano :  uno dei ripieni classici delle torte salate, molto “cool” nel mondo anglosassone e in generale all’estero, lodato dai nutrizionisti per le proprietà antiossidanti...per giunta  un “must” sulla tavola di Natale in Calabria ! Povera verza ! Dovrebbe essere uno stress non indifferente crescere in pieno inverno, sotto le piogge battenti oppure sotto il vento gelido che arriva direttamente dalla Siberia e ricevere così poche soddisfazioni...trovarsi accanto solo qualche patata lessa, rapa bianca e un pizzico di peperoncino per una botta di vita oppure al massimo, dopo il periodo della macellazione del maiale,  finire nella cassoeula con l’orecchio e il musetto di maiale, la cotenna e qualche salsicciotto (però, mica male la cassoeula lombarda e anche tutte le altre variazioni “cassoeulistiche” lungo lo stivale ma anche oltre i confini). Detto tutto, la povera verza non riesce proprio a scrollarsi di dosso l’etichetta del ingrediente povero-del piatto povero-della gente povera. Se uno ci pensa è una grande ingiustizia...mica è colpa sua essere nata verza e non pomodoro o che ne so io...melanzana, fragolina, fungo porcino.

Se penso alla verza mi viene in mente “Il brutto anatroccolo” che nessuno guarda, quasi tutti se ne vergognano...ma se lo guardassero meglio vedrebbero che non è poi così brutto. Anche la verza...guardandola bene si notano le varie tonalità del verde che dalle foglie esterne scure e opache man mano andando verso il cuore diventano sempre più chiare, più calde e sempre meno ruvide...Allora, diamole un’opportunità e diventerà anche lei un bellissimo cigno con il cuore morbido.

Se gli ultimi devono diventare i primi bisogna soprattutto guardare dentro i loro cuori...




Kelj je je jedno od najomrazenijeg povrca koje postoji. Mrznja prema njemu je sveobuhvatna bilo da se odnosi na geografska podneblja ili drustvene slojeve...ponekad se pitam da li je Giorgio Gaber smatrao da je kelj vise levicarski ili desnicarski nastrojen ? Svako od nas ima sopstveni razlog zasto ga ne voli ali se manje vise svi slazu sa cinjenicom da dok se kuva ne siri bas najlepsi miris (stvar koja nikako ne moze da se negira iako licno smatram da je dosta povrsno kao primedba jer prozor uvek moze da se otvori )! A kada se malo bolje razmisli miris kelja je manje vise isti kao miris karfiola  koji bas i nije u vrhu najmrskijih namirnica koje postoje. Naprotiv...on se gratinira, pretvara se u fine krem corbice koje se u odredjenim situacijama cak i ukrasavaju kasikom kavijara ! A da i ne govorimo o brokolima : jedan od najklasicnijih filova za slane torte, jako “cool” u anglosaksonskim zemljama i sirom sveta, hvaljen od strane nutrizionista zbog antioksidantnih svojstava....u Kalabriji je odavno “must” na trpezi Badnje veceri ! Jadni kelj ! Veliki je to stres rasti kao on po cici zimi, pod udarima ledene kise sa Atlantika ili vetra koji zavija direktno iz Sibira a pri tome nemati ama bas nikakve  satisfakcije osim drustva nekog kuvanog krompira, bele rotkve I eventualno ljute papricice u nadi da ce  malo obojiti tugu. U najboljoj varijanti prethodno spomenuti kelj moze da zavrsi u loncu sa svinjskim usima, glavom i svinjskom kozicom, eventualno i nekom kobasicicom (doduse nije to ni tako losa varijanta, ima u zivotu mnogo gorih stvari). Na kraju krajeva dolazi se do zakljucka da kelj godinama, decenijama pa i vise od toga nije u stanju da skine sa sopstvenih ledja teret etikete siromasnog sastojka siromasnog jela siromasnih ljudi. Kada se malo bolje razmisli velika je to nepravda…nije on jadan kriv sto se rodio kao kelj a ne kao paradajz ili sta ja znam...plavi patlidzan, sumska jagoda ili vrganj !

U nocima kada ne mogu da spavam i kada o kelju razmisljam padne mi na pamet “Ruzno pace”, to malo, siroto pace koga niko nece i koga se svi prakticno stide...a kada bi ga malo bolje pogledali,  videli bi i da  nije tako ruzno. Kao i  vise puta gore pomenuti kelj...kada bi se u njega vise udubili uvideli bi smo da boje njegovih listova idu od jako tamno srebrnkasto zelene prelazeci preko tamno jasno zelene boje da bi polako, polako i postepeno stigli do bledo zuckasto zelenih listova koji vise i nisu tako debeli, rapavi ni grubi...kada bi smo mu dali sansu mozda bi bio u stanju da postane divni labud barsunastog srca.

Ukoliko poslednji mogu da postanu prvi treba im gledati pravo u dubinu duse...
                                                                                                                                


Per 6 persone :

350 g di anellini siciliani
600 ml di salsa di pomodoro
1 cipolla
3 salsicce fresche
10 g di funghi porcini secchi
1/2 bicchiere di vino bianco secco
origano
sale, pepe nero
olio extravergine d'oliva
6 foglie grandi di verza (quelle esterne)
50 g di pecorino gratuggiato
200 g di Taleggio


Spellare le salsicce e ridurle a polpette non più grosse di una nocciola.  Mettere i funghi porcini nell'acqua tiepida per 10 minuti, strizzarli e tagliarli a listarelle. Tagliare sottilmente la cipolla e farla soffriggere leggermente in una padella con 2-3 cucchiai di olio extravergine d'oliva. Aggiungervi la salsiccia, i funghi porcini e bagnare con il vino bianco. Far evaporare l'alcool, aggiungere anche la salsa di pomodoro e 1 bicchiere di acqua. Salare leggermente, pepare e cuocere una ventina di minuti a fuoco medio. La salsa deve essere piuttosto lenta. Alla fine aggiungere l'origano fresco. Mescolare bene. Quando la salsa si è intiepidita aggiungere il pecorino grattuggiato.
Intanto cuocere gli anellini per la metà del tempo indicato sulla confezione. Scolareli e condirli con la salsa.
Lavare le foglie di verza e con un coltello affilato eliminare la parte centrale (la costola). Far bollire l'acqua in una pentola larga e far sbollentare le foglie di verza una alla volta per 3-4 minuti. Trasferire con molta attenzione le foglie di verza su uno strofinaccio pulito (il famoso strofinaccio pulito, mi sono sempre chiesto se a qualcuno potesse venire in mente di usare uno strofinaccio sporco...comunque...)
Tagliare il Taleggio a dadini e incorporarlo alla pasta.
 



Foderare una tortiera di 24 cm e alta almeno 5 cm  con le foglie di verza sovrapponendole leggermente. Versare la pasta e livellare bene con un cucchiaio. Coprire con le altre foglie di verza e chiudere con i bordi di quelle messe sul fondo. Premere con le mani e spenellare leggermente con un po' di olio. Coprire con un foglio di carta argentata.
Mettere nel forno una teglia più grande di quella del timballo con 3 dita di acqua. Scaldare il forno a 200°. Immergere la teglia con il timballo nell'altra teglia con l'acqua, abbassare la temperatura del forno a 180° e cuocere a bagnomaria per 20 minuti. Dopo 20 miniuti togliere la teglia con l'acqua dal forno e proseguire la cottura del timballo per altri 5 minuti.
Lasciar riposare almeno 20 minuti prima di servire tagliando il timballo a grossi spicchi.
Volendo, servire con altra salsa di pomodoro a parte.



Za 6 osoba:

35o gr testa formata "anellini " 
600 ml sosa od paradajza
1 glavica luka
3 sveze kobasice
10 gr suvih vrganja
1/2 case suvog belog vina
origano
so, crni biber
maslinovo ulje
6 velikih listova kelja (onih spoljnih)
50 gr rendanog ovcijeg sira
200 gr sira tipa Taleggio 
(Camembert bi mogao da ga zameni)

Oljustiti kobasice i napraviti od njih klikercice velicine lesnika. Iseckati luk na sitna rebarca. Staviti suve peceruke u mlaku vodu i ostaviti ih 10 minuta da omeknu, ocediti ih i grubo iseckati. U dubljoj serpi zagrejati 2-3 kasike maslinovog ulja, proprziti luk, dodati pecurke i komadice kobasice i preliti belim vinom. Kada je alkohol ispario dodati sos od paradajza i casu vode. Posoliti i pobiberiti i kuvati 20-ak minuta na srednje jakoj vatri. Umesati origano i kada se sos prohladio dodati rendani ovciji sir. 
U medjuvremenu skuvati testo do polovine naznacenog vremena, ocediti ga i umesati u sos. Dobro promesati. 
Oprati dobro listove kelja i ostrim nozem pazljivo iseci sredisnji deo lista koji je debeo i uzdignut. Izblansirati listove kelja u kljucaloj vodi i posle par minuta ih izvaditi iz vode supljikavom kasikom. ostaviti ih da se ocede na cistoj krpi (oduvek me je fasciniralo to sto se u receptima kaze da krpa treba da je cista, pitam se da li je neko ikada koristio prljavu pa sada na tome treba da se insistira...).
Iseci sir na kockice i umesati i njega u zacinjeno testo.
Obloziti tepsiju precnika 24 cm i visoku 5 cm listovima kelja. sipati testo unutra i poravnati kasikom. Poklopiti listovima kelja i pritisnuti. Pokriti parcetom aluminijumske folije.
Ukljuciti rernu na 200° i staviti u nju tepsiju nesto vecu od one u kojoj je testo sa 2-3 prsta vode. Kada se rerna zagrejala smanjiti temperaturu na 180° i staviti tepsiju sa testom u onu u kojoj je voda. Peci u pari 20 minuta. Posle toga izvaditi tepsiju sa vodom a u rernu staviti tepsiju sa testom, skinuti foliju i ostaviti u rerni jos 5 minuta. Sacekati jedno 15-tak minuta pre sluzenja. Iseci na siroke parcice kao kada se sece torta i posluziti eventualno sa jos malo sosa od paradajza sa strane.






Jambon persillé...i u Francuskoj jedu pihtije...

$
0
0




In una sera di fine agosto in Borgogna in un vicoletto di un paesino piccino picciò, in un ristorante apparentemente semplice ma sopratutto con un ottimo rapporto qualità prezzo nonostante  ben 2 stelle Michelin ho consumato un vero pasto da meditazione.
Una lezione di cucina francese del territorio...senza fronzoli, pulita, semplice per la scelta degli ingredienti, eseguita maestralmente dalle mani di chi conosce alla perfezione come  trasformare i doni della terra in puro piacere sia per il palato che per l’occhio passando dal cuore ma puntando niente di meno che verso l’anima. 
Un plateau di formaggi grande quanto la metà del mio tavolo da cucina, una quaglia disossata e cotta a puntino con la salsa al vino rosso e fichi freschi e come antipasto le Jambon persillé de Bourgogne, un piatto che sulle tavole di questa incantevole regione tradizionalmente viene servito a Pasqua..un trancio di aspic di carne perfetto nella sua apparente semplicità...ma dietro ci sono quasi 3 giorni di lavoro ! 
La bellezza sta nell'armonia delle cose che la compongono e meno si notano più siamo costretti ad andarle a cercare e a capire la loro sostanza.







Jedne avgustovske veceri u Burgundiji u jednom sokacetu jednog minijaturnog mestasceta duz puta vina, u jednom naizgled jednostavnom restoranu ali odlicnog odnosa kvalitata i cene bez obzira na 2 Michelin-ove zvezdice servirali su mi obrok vredan meditacije. Rec je bilo o sjajnoj lekciji francuske regionale kuhinje...bez kicanki, cista, jednostavna po izboru sastojaka, maestralno izvedena vestim rukama u stanju da ono sto zemlja velikodusno poklanja pretvore u jedinstveni osecaj za nepca, oci...prelazeci preko srca da bi se doslo ni manje ni vise nego do duse ! Posluzavnik sa nebrojanim kolicinama najraznovrsnijih sireva veliki kao polovina mog kuhinjskog stola, prepelica ispecena tacno koliko treba u sosu od crnog vina i svezih smokvi a kao predjelo Sunka u persunu iz Burgundije, jelo koje se u ovoj regiji tradicionalno sluzi za Uskrs...parce mesa u aspiku perfektno u svoj svojoj  jednostavnosti...ali iza te jednostavnosti se kriju 3 dana posla !

Lepota lezi u harmoniji onoga sto lepotu sacinjava i sto se stvari manje vide sve vise smo primorani da ih trazimo, da se trudimo da ih vidimo i da ih do srzi razumemo.






Per 10 - 12 porzioni


1 stinco di maiale affumicato (normalmente pesano un po’ più di 1 chilo)

600 g di carne di maiale dalla parte del coscio

2 piedini di maiale tagliati a metta

2 carote

1 gambo di sedano

½ porro

1 foglia d’alloro

1 mazzetto fatto con prezzemolo e timo

4-5 bacche di ginepro

5-6 grani di pepe nero

0,75 l di vino bianco secco

acqua



½ dl di aceto di mele o di vino bianco

2 spicchi  d’aglio

2 scalogni

1 bel mazzo di prezzemolo

20 g di colla di pesce


Spuntare e spellare le carote. Pulire il porro. Pulire il gambo di sedano. Preparare un mazzetto con qualche stelo di  prezzemolo e di timo legandolo con un pezzo di spago da cucina.

Nella pentola a pressione sistemare lo stinco, la carne di maiale e i piedini di maiale alternando la carne con le carote, il sedano, il mazzetto e il porro. Insomma, sistemate in qualche modo tutto nella pentola a pressione. Aggiungete la foglia d’alloro, le bacche di ginepro e i grani di pepe. Versate il vino bianco e aggiungete l’acqua per arrivare al massimo fino a 2/3 dell’altezza della pentola (bisogna coprire tutta la carne e andare un po’ oltre). Chiudere la pentola a pressione e cuocere per 1 ora dal fischio (ogni pentola a pressione segue le proprie regole).  Eliminare le verdure e scolare la carne eliminando l’osso del stinco e anche il grasso con la cotenna (se la cotenna vi piace potete anche lasciarla). Dopo averli lasciati scolare bene sopra il brodo eliminate anche i piedini (volendo recuperate quel poco di carne che c’è). Mettete in un piatto la carne dello stinco e quella del coscio, copritela con una pellicola trasparente e lasciate nel frigorifero fino al giorno dopo. Questo vi permetterà di tagliare il giorno dopo la carne a dadi perfettamente uguali, cosa assolutamente impossibile da fare con la carne ancora calda. Filtrate il brodo e versatelo in una pentola, copritela e lasciate anche il brodo nel frigorifero fino al giorno dopo. Questo vi permetterà di eliminare tutto il grasso del brodo che affiorirà in superficie.



Il giorno dopo eliminate con un cucchiaio il grasso risalito in superficie.  Va fatto altrimenti tutto diventa troppo grasso ma dal risultato che volete ottenere dipende la quantità del grasso che dovete eliminare. L’ultima volta avevo eliminato tutto il grasso e la preparazione è risultata completamente magra, forse un tantino troppo. Rispetto alla prima volta quando non l’avevo fatto proprio direi che un po’ di grasso bisogna lasciare, ma regolatevi quanto, dipende dal gusto (direi  un paio di cucchiai, non di più). In ogni caso, l’aceto che viene aggiunto al brodo nella seconda parte del procedimento serve per coprire il sapore del grasso e diminuitene la quantità nel caso aveste deciso di sgrassare molto il brodo.  

Con un coltello a lama liscia e molto affilata tagliare la carne a dadi di 1 cm.

Pulite il prezzemolo, lavatelo e tritatelo finemente. Tritate finemente anche i 2 spicchi d’aglio e  anche 2 scalogni. Mescolate tutto in una ciotola, aggiungervi i cubetti di carne e mescolare con un cucchiaio di legno per condire tutto.

Mettete la colla di pesce in un piatto con l’acqua fredda per 10 minuti.

Riscaldate il brodo e aggiungete l’aceto.  Lontano dal fuoco scioglietevi la colla di pesce precedentemente strizzata mescolando bene. Lasciate intiepidire un poco.

Intanto foderate due stampi da plum cake (lunghi 20 cm) con la pellicola trasparente lisciando attentamente le pareti. Riempite gli stampi con la carne cercando di riempire bene soprattutto gli angoli. Aiutandovi con un mestolo versate il brodo sulla carne finché il brodo non fuoriesca sopra la carne. Trasferire nel frigorifero e lasciarlo solidificare per 24 ore.

 

Tagliare con il coltello affilato a lama liscia le fette larghe 1 dito e servire come antipasto. Volendo potete servire accanto una salsa alla rucola*.


*Pulire e  cuocere nell’acqua due mazzetti di rucola. Frullare la rucola con un po’ di liquido di cottura, una piccola patate lessata e un paio di cucciai di olio extravergine d’oliva. Dovete ottenere una salsa abbastanza fluida. Salarla e condirla con una puntina di senape in polvere.



Za 10 – 12 porcija

1 dimljena svinjska butkica
 (ovde se prodaju povelike, prosecno su nesto vece od kilograma)
600 g svezeg svinjskog mesa od buta
2 svinjske nozice presecene ne pola
2 sargarepe
1 poveliko parce celera
½ praziluka
1 list lorbera
4 – 5 zrna kleke
5 – 6 zrna bibera
Nekoliko strukova persuna i timijana
0,75 l suvog belog vina
Voda

½ dl jabukovog ili vinskog (belog) sirceta
2 luka vlasca
2 cena belog luka
1 velika veza persuna
20 g zelatina

Ocistiti sargarepu, celer i praziluk.  Uvezati kuhinjskim koncem persun i timijan. U ekspres lonac sloziti meso, nozice i medj’njih rasporediti sargarepu, celer i praziluk. Naliti vinom i doliti vode koliko je potrebno da meso bude pokriveno i jos malo preko njega. U svakom slucaju ne treba napuniti ekspres lonac vise od ¾. Dodati lorberov list, kleku i zrna bibera. Zatvoriti ekspres lonac i kuvati 1 sat posto je ventil poceo da pisti (svaki ekspres lonac ima sopstveni protokol). Otvoriti lonac i ukloniti sargarepu, celer i praziluk. Izvaditi meso iz supe i ocediti ga. Skinuti kolenicu sa koske i ukloniti mast i kozu (ukoliko vam se dopada, kozicu mozete i da ostavite ali u receptu ona ne figurira). Ukoliko uspete skinite ono malo mesa sa nozica. Staviti meso na tanjir i pokriti ga prijanjajucom folijom i odloziti u frizider preko noci. To ce vam omoguciti da sutradan isecete meso na pravilne kockice sto nikako ne bi bilo moguce sa toplim mesom. Procediti supu jos jednom, staviti je u serpu i poklopiti. Ostaviti i nju u frizideru do sutradan jer je na taj nacin moguce skinuti svu mast koja bude isplivala na povrsinu.



Sutradan kasikom ukloniti mast sa supe. Treba to ipak uraditi jer u protivnom sve postano izuzetno masno.  Od rezultata koji zelite da postignete zavisi koliko masti sa supe treba da skinete. Kada sam poslednji put pravila skinula sam svu mast sa supe i dobila sam savrseno posni aspik, mozda cak i suvise. U odnosu na prvi put kada sam pravila i kada nisam nista skinula, rekla bih da nestomora da se ostavia od vaseg ukusa zavisi koliko je to po kolicini (ja bih rekla ne vise od 2 kasike). U svakom slucaju sirce koje se dodaje u supu u drugom delu pripreme sluzi da pokrije ukus i osecaj masnoce u ustima pa bi i tu trebalo smanjiti kolicinu sirceta koliko god ste vise masnoce skinuli.
Jako ostrim i nereckavim nozem iseci meso na kockice dimenzija 1 cm.
Ocistiti i oprati persun i jako ga sitno iseckati. Jako sitno iseckati i beli luk kao i luk vlasac. Sve pomesati u jednoj ciniji i dodati meso iseckano na kockice. Dobro promesati sa se sve ravnomerno zacini.
Staviti zelatin u hladnu vodu da omeksa 10-ak minuta.
Zagrejati supu i dodati joj sirce. Skloniti sa vatre i rastopiti u velo supi zelatin prethodno iscedjen rukama. Dobro promesati i ostaviti da se prohladi.
U medjuvremenu obloziti dve modle za plum cake (dugacki 20 cm) providnom folijom i izravnati posebno pazljivo stranice. Napunite modle mesom trudeci se da coskovi ne ostanu prazni. Kutlacom pazljivo sipati supu preko mesa sve dok supa ne ispliva na povrsinu. Prebaciti u frizider i ostaviti da se stegne najmanje 24 sata.

 

Seci ostrim i glatkim nozem parcice kao prst debele i posluziti kao predjelo. Po zelji mozete p osluziti uz sos od rukole *.

*Ocistiti i oprati dve vezice rukole i skuvati u blago zaslanjenoj vodi. Izmiksovati zajedno sa jednim malim kuvanim krompirom, malo vode u kojoj se rukola kuvala i par kasika maslinovog ulja. Sos treba da je dosta mekan i gladak. Ukoliko je potrebno posoliti i zaciniti sa malo senfa u prahu. Ukoliko nemate senf u prahu dodajte par kapljica tabasco sosa.

















Praline di polenta con cuore di 'nduja ovvero...la felicità di una sorpresa...

$
0
0




Sono sempre stata affascinata dagli oroscopi.
Li ho sempre visti come i giocattoli che permettono ad ogni bambino di rendere unico il proprio gioco. L’oroscopo è sempre una storia a sorpresa che ci viene proposta, una favola, un sogno, un desiderio mai espresso davvero ma immaginato sicuramente più di una volta. Una visione che non sapevamo neanche  di aspettare ma quando la sentiamo bussare alla finestra allora riconoscerla diventa un gioco...appunto.

Quando l’inaspettato che aspettavamo accade, siamo felici...


Oduvek sam bila fascinirana horoskopima. Oni su kao igracke koje svakom detetu daju mogucnost da pretvori igru u nesto apsolutno njegovo. Horoskop je nama nepoznata ponudjena prica, bajka, san, skrivena zelja koju nikada nismo  poverili nikome ali smo je zamisljali mnogo puta. Vizija koju ni ne znamo da oduvek cekamo a kada nam zakuca na prozor prepoznamo je odmah...bas kao u igri.
Kada nam se nenadano desi ono sto smo potajno prizeljkivali, onda smo srecni...



 



"In che meraviglioso ristorante di fine Ottocento lui vi porta, con quel tavolo di signori là in fondo, tutti con cilindro e giacca nera edoardiana ? Fuori dal tempo. Le posate sono d’argento, pesanti, brillanti e nessuno le sa usare come voi. La tovaglia è ricamata a mano, bianca come il vostro candore che adesso gode la meraviglia. I piatti piani e fondi hanno disegni blu di case vittoriane nel bosco. I suoi baci delicati arrivano al momento del dessert. L’amore è una canzone senza fine, fuori e dentro la storia." (Marco Pesatori, oroscopo "D" Repubblica)



U kakav to prefinjeni restoran koji kao da je izasao iz XIX veka vas On vodi, za  otmeni sto u uglu, sa gospodom u crnom odelu i sa cilindrom na glavi? Van vremena. Srebrni teski i svetlucavi bestek kojim niko ne ume da se sluzi kao sto Vi umete. Rukom vezeni stolnjak beo bas kao vasa cednost spremna uzivanju. Plitki i duboki tanjiri ukraseni slikom tamno plave viktorijanske kucice sakrivene u sumi. Njegovi poljupci stizu umesto dezerta. Ljubav je pesma bez kraja, van vremena i prisutna svuda oko nas. (Marco Pesatori, horoskop "D" Repubblica")

 



"Anche se al vostro amore scrivete in sanscrito lui ora capisce. E’ così innamorato anche se ancora non ve ne foste accorte. Se la calligrafia è la vostra, vi legge anche in devanagiri. Diteglielo in mandarino, sussurratelo in greco antico, parlategli in aramaico mentre lo baciate. Ora capisce. Si scioglie, gode, si fa brillare gli occhi, si emoziona. Perché nella galassia è difficile trovare un’altra come voi, di questi tempi. Lui lo sa. Lui non è il solo a saperlo. Venere dista dal vostro sole 60 gradi, che è la distanza della dolce intensità dell’amore." (Marco Pesatori, "D" Repubblica)



“Cak i da vasem Dragom pisete na sanskritu on vas sada razume. Lud je od ljubavi prema vama a vi to do sada niste ni primetili. Ukoliko se o vasem rukopisu radi, on ga cita cak iako se radi o devanagiriju. Govorite mu na mandarinskom, sapucite mu na starogrckom, pricajte mu na staro armenskom dok ga ljubite. On sada razume. Topi se, uziva, oci mu blistaju i uzbudjen je. Zna da je u citavoj galaksiji u danasnje doba tesko pronaci jednu kao sto ste Vi.On nije jedini koji je  toga svestan.  Venera je na 60 % od vaseg Sunca sto je tacno rastojanje intenziteta ljubavi.” (Marco Pesatori, horoskop “D” Repubblica).



Per 30 praline circa

100 g di polenta bramata (di mais o taragna)
(e resterà per abbrustolirla il giorno dopo)
‘nduja
50 g di taleggio


Dividere la ‘nduja in perline più piccole di una nocciola e modellarle con le mani. Disporle sul foglio di carta da forno e lasciarle nel congelatore per 15 minuti.
Cuocere la polenta nell’acqua leggermente salata lasciandola piuttosto lenta. Aggiungere il taleggio e mescolare bene per sciogliere il formaggio. Riempire gli stampini di silicone per le praline con la polenta quasi fino all’orlo e finché la polenta è ancora morbida immergere in ogni pralina la perlina di ‘nduja coprendola con la polenta. Livellare bene con il coltello e lasciar rassodare nel frigorifero. Servire insieme all’aperitivo scaldando le praline sformate per qualche minuto nel forno caldo.





Za 30 bombona

100 g kukuruznog brasna  (zutog ili belog)
(ostace za sutradan da se proprzi u tiganju)
50 g sira tipa taleggio ili camembert (ili kasika kajmaka)

‘nduja 
(to je jedan tip jako mekane kobasice koja se pravi na jugu Italije...moze da se zameni parcencetom kulena velicine polovine lesnika ili u protivnom jednom manjom maslinkom bez koscice)


Napraviti minijaturne kuglice od kobasice i staviti ih na papir za pecenje i ostaviti u zamrzivacu 15 minuta. Ukoliko koristite kulen isecite ga na komadice iste velicine.
Skuvati polentu u blago slanoj vodi i ostaviti je malo redju. Dodati sir i mesati dok se skroz ne otopi. Sipati polentu u silikonske modlice za cokoladne bombone skoro do vrha. U svaku ugurati po jednu perlicu od kobasice i pokriti polentom. Izravnati nozem i ostaviti u frizideru da se stegne. Sluziti uz aperitiv i po zelji zagrejati u rerni par minuta praline izvadjene iz modlica.








Lenticchie e cotecchino my way...

$
0
0


Mi sento tanto una vecchia quando dico che troppe persone non  hanno sogni. O meglio, troppe persone sognano le cose sbagliate.  Mi spiego...non è che le persone debbono sognare i miei sogni, amare le cose che amo io e vivere la vita come la vivo io. Non giudico le scelte, i desideri...

Penso semplicemente che il Mondo che viviamo sia pieno di persone che non conoscono i propri desideri ma desiderano possedere gli oggetti. Il mondo è pieno di persone  la cui felicità dipende dal possedere o meno “una cosa”, di fare o meno quello che fanno gli altri. Ma la felicità per durare deve essere attiva, deve dipendere da noi stessi e non dagli altri...perciò per essere veramente felici bisogna conoscere come siamo fatti, quali sono le qualità che possediamo, quello che sappiamo fare...darci degli obiettivi e mettercela tutta per portarli a termine...appunto, avere dei sogni e coltivarli. Tutti possono farlo: trovare il proprio talento per migliorarsi e per migliorare il mondo intero. Nessuno può convincermi che il mondo di persone realizzate, felici, e con gli obiettivi da compiere non sarebbe un mondo più bello, più onesto e più giusto...per tutti.
Questo è il mio augurio per l’anno nuovo...grattare sotto la propria pelle, scoprire la perla e coltivarla. Anche una perla è capace di brillare ma molte perle insieme sono un’altra cosa...
Un bacio grande a tutti...



Osecam se stara kao Troja kada kazem da ima puno ljudi koji zive bez snova. U stvari korektnije bi bilo reci da mnogo ljudi sanja pogresne stvari. Da malo pojasnim...ne treba ljudi da sanjaju moje snove, da vole ono sto ja volim i da zive na moj nacin. Ne osudjujem nikada neciji izbor ili zelje...Jednostavno smatram da je Svet u kome zivimo prepun ljudi koji ne poznaju sopstvene zelje nego zive u zelji da poseduju “stvari”. Pun je osoba cija sreca zavisi od toga da li imaju ili nemaju neku stvar, da li rade ono sto rade drugi.  Cesto promakne cinjenica da sreca, da bi trajala, mora da bude aktivna, moda da zavisi od nas samih a ne od drugih...bas zato da bi smo zaista bili srecni moramo da poznajemo sami sebe, da znamo kakvi smo, koje kvalitete posedujemo, za koje stvari smo talento vani. Na taj nacin poboljsavamo sebe i citav svet. Niko ne moze da me ubedi da Svet u kome zive realizovane osobe, srecne, koje sebi zadaju ciljeve i trude se da ih ostvare ne bi bio lepsi Svet, posteniji i pravedniji...za sve.
Ovo je moja zelja za sledecu godine...zagrebati malo ispod sopstvene koze, otkriti biser i gajiti ga. I jedan jedini biser je u stanju da sija ali puno bisera koji sijaju zajedno su ipak nesto drugo...
Veliki poljubac svima...




Per 15 pasticcini :


50 g di lenticchie
1/2 carota
1/2 cipolla 

50 ml di crema di latte
5 g di colla di pesce
sale, pepe

100 g di cotecchino
100 ml di crema di latte
5 g di colla ci pesce

60 g di friselle integrali
40 g di burro

Lessare le lenticchie insieme alla carota e il sedano. Eliminare gli odori e frullare le lenticchie. Salare e pepare leggermente. 
Trittare le friselle e mescolarle insieme al burro fuso. Mettere 1 cucchiaino di queste briciole negli stampini di slicone (5 cm, alti 1 cm) e premere per coprire sia il fondo che le pareti. Trasferire nel frigorifero per una mezz'oretta .
Mettere la colla di pesce nell'acqua fredda per 10 minuti per farla ammorbidire, strizzarla bene con le mani e scioglierla nella crema di latte calda (fuori dal fuoco). Mescolare bene e versarla nella purea di lenticchie. Versare negli stampini di silicone fino all'orlo. Lasciar rassodare nel frigorifero.
Preparare il cotecchino seguendo le istruzioni e frullarlo bene per renderlo più cremoso possibile. Preparare la colla di pesce nello stesso modo ed aggiungerla al cotecchino. Mescolare bene. Versare negli stampini di silicone a forma di bottoncino e lasciare nel frigorifero. Altrimenti potete versarlo in una piccola teglia facendo uno strato alto mezzo dito che poi taglierete con i mini taglia biscotti.
Mettere su ogni pasticcino un poco di pesto, paté di olive o di pomodorini secchi (serve da colla) e decorare con il bottoncino di cotecchino o un pezzetto tagliato a forma di stella, cuore...



 

Za 15 kolacica :

50 g sociva
1/2 sargarepe
1/2 luka 

50 ml sveze pavlake
5 g zelatina
so, biber

100 g cotecchina
100 ml  sveze pavlake
5 g zelatina

60 g krekera ili integralnog dvopeka
40 g putera


Skuvati socivo zajedno sa sargarepom i lukom. Izvaditi sargarepu i luk i izmiksovati socivo. Blago posoliti i pobiberiti.
Samleti integralni dvopek i pomesati ga sa rastopljenim puterom. Sipati po jednu kasicicu u modlice od silikona (5 cm siroke i 1 cm visoke) i pritisnuti da bi se oblozilo i dno i strane modlice. Ostaviti u frizider da se stegne.
Staviti zelatin u hladnu vodu da nabubri. Ocediti ga i rastopiti u zagrejanoj pavlaci. Sipati u pire od sociva i dobro promesati. Sipati u modlice do vrha i ostaviti da se stegne u frideru.
Skuvati cotecchino po uputstvu i izmiksovati ga. Pripremiti zelatin sa svezom pavlakom i pomesati sa izmiksovanim cotecchinom . Sipati u modlice od silikona u obliku dugmeta ili jednostavno sipati na neku ravnu tacnu (preko papira za pecenje) do debljine pola prsta. ostaviti da se stegne.
Na svaki kolacic staviti po malo pesta ili nekog patea od maslinki ili paradajza i ukrasiti dugmetom od cotecchina.






Torta all'arancia...il Portogallo

$
0
0



E’ passato un po’ di tempo da quando ho fatto il viaggio in Portogallo ma non riuscivo a trovare un modo giusto per scriverci due righe, mettere qualche foto sul blog. Non volevo accompagnare le foto di un viaggio che mi è rimasto nel profondo del cuore con una ricetta banale...non che il baccalà sia una cosa banale, anzi...mi piace tantissimo
e dicono che nella cucina Portoghese ci siano tante ricette con il baccalà quanti sono i giorni dell’anno ! Aspettavo  una cosa non immediatamente associabile al Portogallo, una ricetta buona, semplice ma particolare..proprio come questo meraviglioso paese lontano da tutti e girato verso l’oceano. Un paese senza fronzoli, autentico, semplice...un paese antico ma non provinciale e in un certo senso dimenticato. Un paese che rappresenta tutti i nostri genitori, zii e nonni come erano prima. Un paese dove non si urla ma si parla sottovoce, non un paese di “amiconi” che ti danno le pacche sulle spalle ma un paese di gente discreta che ti rivolge un sorriso se sei tu a farlo per primo. Un paese un po’ sottovalutato per via della sua storica inadeguatezza. Un paese dove il tempo pare si sia fermato, dove le piazzette dei paesini del Alantejo sembrano le piazzette del entroterra calabrese con i tavolini  del bar dove gli anziani sono seduti osservando i passanti oppure giocano a carte...e non si vede una donna !! Un paese raccontato da Tabucchi, filmato da Wenders, cantato da Fossati...un paese che offre al viaggiatore l’opportunità di scoprire piano piano la sua magnifica lentezza.






A Porto abbiamo trovato un B&B carinissimo e ve lo consiglio. E' gestito da tre ragazzi simpaticissimi e disponibilissimi. Si trova a 15 minuti a piedi dalla zona portuale ma se avete la macchina è molto più comodo stare un pò fuori senza dover impazzire per parcheggiare. Il B&B lo potete vedere qui
I ragazzi del B&B ci hanno consigliato questa trattoria frequentata dalla gente del posto....si  mangia bene, atmosfera è carina, non è un posto per turisti e si spende poco. Potete verificare qui

U Portu smo pronasli ovaj B&B koji vam od srca preporucujem. Drze ga troje mladih ljudi,jako su simpaticni i gostoljubivi. Nalazi se na 15 minuta peske od luke sto je jako zgodno ukoliko imate kola pa ne mrate da ludite oko parkiranja istih. Evo ga B&B ovde
U B&B -u su nam preporucili ovaj restorancic gde se dobro jede i ne kosta mnogo, nije za turiste a atmosfera je onako bas lokalna..evo ga ovde





Una deviazione verso la valle del fiume Douro (fa parte del patrimonio del UNESCO) per vedere i vigneti del vino che viene trasformato in Porto vale la pena fare. Un altro B&B da consigliare: sopra l'ansa del fiume con una vista magnifica in un posto perso nel nulla ma ospiti di una famiglia bellissima...una colazione da favole, la piscina nel giardino e degustazione del Porto - eccolo

Dva-tri dana da se posete vinogradi cije vino postaje Porto (pripadaju svetskoj kulturnoj bastini)...vredi. Jos jedan B&B koji preporucujem: iznad reke sa divnim pogledom, gosti jedne divne tradicionalne porodice...dorucak kao iz bajke, u basti bazen, degustacija vina koje oni proizvode - pogledajte ovde






Alentejo...la regione che confina con la spagna scendendo dall'altezza di Lisbona...meravigliosa e selvaggia ! In mezzo ai chilometri e chilometri di boschi di querce da sughero un monastero trasformato in B&B (quasi relais). Si fa colazione e volendo si cena pure in patio (sotto le stelle). Dateci un'acchiata qui

Alentejo...oblast koja se granici sa Spanijom i prostire se prema jugu od Lisabona...prelepa i divlja ! Usred kilometara i kilometara hrastovih suma manastir pretvoren u B&B...patio gde se ujutro doruckuje (ukoliko zvezda vec nije uveliko zapekla) a uvece se vecera pod zvezdama !
Pogledajte ovde






E come si fa a non finire con la splendida, romantica e affascinante Lisbona ? Con il nostro B&B proprio dietro al Castello con tutta Lisbona che si vede dalla finestra..l'abbiamo scoperto la prima volta che siamo finiti a Lisbona e ci siamo tornati tutte le volte succesive. L'unica pecca: tocca fare 4 piani di scale a piedi...ma così si digerisce meglio, no? Eccolo

I za kraj predivni, romanticni i sarmantni Lisabon...B&B u neposrednoj blizini tvrdjave sa cijeg prozora se prostire ceo Lisabon kao na dlanu...otkrili smo ga kada smo prvi put bili i svaki put smo se u njega vratili. Jedina mana je sto je na 4° spratu bez lifta, ali to je odlicna gimnastika, zar ne? Evo ga


Proslo je dosta vremena od kako sam se vratila iz Portugala i nikako nisam uspela da pronadjem pravi nacin da napisem par redova, da podelim sa vama par fotografija. Nisam htela da fotografije sa putovanja koje mi je ostalo duboko u srcu budu pracene nekim banalnim receptom...nije da je bakalar nesto banalno, naprotiv...ja ga obozavam i kazu da u portugalskoj kuhinji ima recepata sa bakalarom koliko ima dana u godini ! Cekala sam nesto sto nije trenutna asocijacija na Portugal, nesto dobro, jednostavno ali ipak posebno...posebno kao ova prelepa zemlja daleka od svega i okrenuta okeanu. Zemlja bez kicanjki, autenticna, jednostavna...starinska ali ne i provincijalna i u neku ruku zaboravljena. Zemlja koja predstavlja nase roditelje, tetke i tece, bake i deke kakvi su nekada bili. Zemlja gde se ne vice nego se govori tihim glasom, ne zemlja “drugara” koji ti tapsu po ramenu nego zemlja diskretnih ljudi koji se smeksaju tek kada im “dosljak” prvi uputi osmeh. Zemlja gde se vreme zaustavilo, gde u svakom mestascu postoji trg sa kafeom za cijim stolovima sede sedamdesetogodisnjaci i igraju karte posmatrajuci prolaznike  onako ispod oka a zene nijedne nema...na puskomet da se trazi ! Zemlja koju je Tabucchi opisao perom, Wenders kamerom a Ivano Fossati pesmom i muzikom...zemlja koja putniku daje mogucnost da polako i na miru otkrije njenu dragocenu i ocaravajucu uspavanost.





Torta all'arancia
(per uno stampo di 26 cm)

250  g di mandorle tritate
250 g di zucchero
6 uova
1 bustina di lievito per dolci
2 arance non tratate

Lavare molto bene le arance e cuocerle per mezz'ora circa nell'acqua (lasciandole intere). Scolarle bene, tagliarle a metà per accertarvi che non ci siano i semi, lasciarle raffreddare e frullarle. 
Montare le uova intere con lo zucchero, aggiungere le mandorle tritate e la bustina di lievito per dolci e la polpa frullata delle arance. Mescolare bene.
Rivestire lo stampo con la carta da forno (oppure imburrarla ed infarinarla) e versarvi il composto.
Cuocere nel forno precedentemente riscaldato a 180° (modalità statica) per 40 minuti circa.

 

 

Torta sa pomorandzom
(za modlu siroku 26 cm)

250 gr mlevenih i blansiranih badema
(eventualno neprzeni lesnik ali nikako orah)
250 gr secera
6 jaja
1 kesica praska za pecivo
2 neprskane pomorandze

Dobro oprati pomorandze i kuvati ih u vodi otprilike pola sata (ostaviti ih cele). Izvaditi ih iz vode, raseci na pola i izvaditi eventualne koscice i ostaviti malo da se ocede i ohlade. Izmiksovati ih u blenderu.
Umutiti jaja sa secerom, dodati mleveni badem, prasak za pecivo i mlevene pomorandze. Dobro promesati.
Obloziti modlu papirom za pecenje ili jednostavno premazati puterom i pobrasniti i sipati masu.
Peci u rerni koja je prethodno zagrejana  na 180° (bez ventilatora) oko 40 minuta.





Nasce l'AIFB, Associazione Italiana Food Blogger

$
0
0

http://www.aifb.it/


Ci siamo. Emozionati, felici, ansiosi di condividere con voi un progetto in cui crediamo e che oggi viene alla  luce dopo due anni di lavoro ‘dietro le quinte’.

L’AIFB - Associazione Italiana Food Blogger - è appena nata, ma il suo embrione pulsante di vita aspettava da tempo di venire alla luce. Questo embrione aveva bisogno di un nido accogliente, di un ‘luogo’ ideale per crescere. Un luogo in cui persone che condividono il medesimo modo di vivere il cibo possano ritrovarsi, ufficializzare la propria presenza e sentirsi riconosciute come parti di un medesimo e più ampio progetto. Per istituzionalizzare quello che noi food blogger facciamo da sempre quando ci incontriamo: condividere una passione, parlare di cibo, degustare, scambiarsi conoscenze e esperienze, confrontarsi con altri mondi.

Fin dai suoi primi passi l’AIFB avrà bisogno di mani salde e amorevoli  che l’aiutino a crescere sana e forte, all’insegna di principi che consentano reali opportunità di condivisione, incontro, crescita e conoscenza per tutti coloro che amano il cibo e lo celebrano attraverso un blog.

Crediamo che tutto questo possa divenire realtà attraverso il vostro contributo e le vostre idee. Perché l’AIFB è di tutti e tutti noi possiamo aiutarla a crescere e prendere forma.

Salite a bordo con noi e AVANTI TUTTA!

 http://www.aifb.it/

http://www.aifb.it/

Strudel di pasta fillo con semolino e lamponi...Pita od griza sa malinama...

$
0
0




Non conosco le gatte morte..o meglio, le ho incontrate poche e so che ci sono. So anche come agiscono e ciò mi fa venire il sangue amaro. Faccio l’unica cosa che posso:
le evito e ci scherzo sopra dicendo che in un’altra vita scelgo di nascere gatta morta perché è più facile, ma penso che non sia proprio nella mia indole.

Al contrario, ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia di tantissime donne che per loro sfortuna o fortuna sono state costrette a reagire, a stringere i denti e a tirare avanti. Mia nonna paterna è rimasta vedova quando non aveva neanche 40 anni  e di figlie ne aveva 7 ! Da Subotica, cittadina al nord della Serbia proprio al confine con l’Ungheria si è trasferita con loro a Belgrado dove si è messa a fare la sarta cucendo all’inizio i mutandoni per le divise dell’esercito (era il periodo di guerre balcaniche, prima della I guerra mondiale) per iniziare dopo un po’ a cucire i cappelli per le signore ed è riuscita ad aprire un suo laboratorio nella strada principale della città ! E’ vero che i tempi erano diversi però....Mia nonna materna purtroppo ha avuto poco tempo per dimostrare quello che sarebbe stata capace di fare perché era morta mettendo alla luce mia mamma la quale, rimasta orfana da lì a poco anche di padre a sua volta ucciso nel campo di concentramento di Jasenovac in Croazia. E’ stata cresciuta da una delle sorelle di suo padre, la zia Cristina. Era una donna meravigliosa e davvero speciale la zia Kristina ovvero baka Tonka ! Cresciuta in una famiglia di commercianti benestanti con 5 sorelle e 2 fratelli, in una famiglia dove i  maschi hanno fatto l’Università e le figlie la famosa scuola per ragazze come si usava allora...tutte tranne una di loro, Danka, la ribelle,  che a tutti i costi voleva studiare legge insieme ai fratelli ed è riuscita !  E’ una storia a parte la sua... Comunque, baka Tonka si è sposata a 15 anni,  a 16 ha avuto la figlia per rimanere vedova a 20 anni . Si è risposata  e si è offerta ad accudire la figlia del fratello, mia mamma appunto. Sembrava la fine della pagina triste della vita e inizio del capitolo sereno, questo ménage nella bellissima casa con il giardino in una parte tranquilla della città. Era una cuoca perfetta, una signora che curava i fiori del suo giardino nei pomeriggi tiepidi e silenziosi di Belgrado senza neanche sapere che la nuova guerra avrebbe cambiato tutto. Le avrebbe portato anche il secondo marito e l’avrebbe costretta a riporre i vestiti di seta nel armadio insieme alle scarpette da salotto buono per trasformare il roseto nell’orto, il ripostiglio per attrezzi da giardinaggio in pollaio e l’angolo in fondo dietro al ultimo melo in un recinto dove tenere il maiale in inverno ! E’ venuta a mancare quando io avevo solo 5 anni ed è uno dei dispiaceri più grandi che ho, quello di non aver potuto conoscerla meglio, ma quando mi dicono che le assomiglio tantissimo per me è uno dei complimenti più belli...

Le donne sono davvero speciali, capaci di tutto...

Questa ricetta invece proviene dalla cucina della mamma di una delle mie amiche più care ed è senza lamponi...li ho aggiunti io e chi mi conosce sa che non avrei mai e poi mai adoperato i lamponi fuori stagione ma questa volta un motivo c’era...far parlare delle donne di Bratunac.






Nisam se nikada druzila sa zenama koje mogu da se podvedu pod kategorijom mrtvih puvala. Znam da postoje ali me iritiraju, krv mi zapeni od same pomisli i iskreno receno  izbegavam ih kad god mogu. Jedino sto radim jet o da se salim na sopstveni racun i zaklinjem se da cu u sledecem zivotu tako da se ponasam jer je lakse ali nisam brate u stanju...

Nasuprot tome i na moju veliku srecu rodila sam se u izrazito zenskoj porodici gde su sve zene na njihovu nesrecu ili srecu bile uvek primorane da reaguju, da stisnu zube i da idu napred. Moja baka sa tatine strane je sa nepunih 40 godina ostala udovica sa 7 cerki ! Spakovavsi kofere iz Subotice je sa njima presla u Beograd gde je u prvo vreme radila kao krojacica sijuci pantalone za vojsku (govorim o periodu balkanskih ratova, pre I svetskog rata dakle) da bi malo kasnije pocela da pravi zenske sesire i otvorila je modisticki salon u glavnoj ulici ! Vremana su bila drugacija ali ipak...

Moja baka sa mamine strane nazalost nije imala vremena da pokaze sta bi sve u zivotu mogla da uradi jer je umrla pri porodjaju kada je rodila moju mamu koja je sa nepunih 9 godina ostala siroce posto je njen tata bio uhapsen i odveden u Jasenovac odakle se nikada nije vratio. Moja mama je tako odrasla sa tetka Hristinom, jednom od starijh sestara njenog oca. Baka Tonka je bila zaista divna i jedinstvena ! Odrasla je u bogatoj trgovackoj porodici sa 5 sestara i 2 brata. U porodici gde je skola bila obavezna : sinovi su isli na fakultet a cerke u ondasnje zenske skole...sve cerke osim Danke, buntovnice, koja je po svaku cenu trazila od oca da studira pravni fakultet kao i braca i u tome je i uspela ! O njoj posebno treba pisati neki drugi put...vracajuci se na baka Tonku, udala se sa 15 godina i rodila cerku sa 16...ostala je udovica sa 20 godina. Ponovo se udala za izvesnog cika Misu i ponudila se da cuva i vaspitava bratovljevu cerku, moju mamu. Cini mi se da je taj momenat u svoj svojoj tragicnosti trebalo da bude poslednja tuzna stranica tog zivota i pocetak nekog vedrog i srecnijeg poglavlja, taj novi ménage u prelepoj kuci sa bastom  na mirnom Neimaru. Kuvala je bozanstveno a u blagim i tihim beogradskin popodnevima je negovala cvece u basti ne znajuci da je cekaju novi rat i nove nesrece. Rat joj je zauvek odneo i drugog muza i primorao je da slozi u orman svilene haljine i salonske cipele i da pretvori ruzicnjak u povrtnjak, ostavu u dvoristu u kokosarnik a cosak u dnu dvorista iza poslednje jabuke u ogradjeni prostor ukome je zimi drzana ni manje ni vise nego cela svinja ! Moralo se preziveti. Umrla je kada sam imala samo 5 godina i to sto nisam uspela da je upoznam bolje i vise je jedna od stvari kojih me je najvise zao ali zato ne postoji lepsi i veci kompliment nego kada mi kaze da neopisivo licim na nju..
Zene su zaista cudna bica, nema onoga sto nisu u stanju da urade...
Ovaj recept je dolazi iz sveske sa receptima mame jedne od mojih najstarijih i najboljih drugarica i u originalnom receptu malina nema. Oni koji me poznaju znaju da nikada, ali bas nikada ne bih koristila maline van sezone ali ovog puta je bas postojao razlog...prica o zenama iz Bratunca.







Per la pasta
(per 4 persone)

120 g di farina 00

75 ml di acqua tiepida

Un pizzico di sale

1 cucchiaio di olio  (io uso solo extravergine d’oliva)
* come alternativa si può utilizzare la pasta phyllo già pronte ma vogliamo mettere il brivido...


Per il ripieno:

70 g di semolino

250 ml di latte

2 cucchiai di zucchero

La scorza grattugiata di 1 limone non trattato

2 tuorli

Un pugno di lamponi freschi (15 circa)



Olio per spennellare la pasta

Zucchero a velo



Preparazione della pasta:

Mettere la farina su una spianatoia, aggiungere un pizzico di sale  e fare il pozzetto in mezzo.  Aggiungere l’olio e iniziare a versare l’acqua tiepida (dicono che per poter tirare bene questo tipo di pasta l’acqua deve essere tiepida altrimenti si tira difficilmente...pur essendo notoriamente una che per qualsiasi cosa chiede il perché questa volta  la spiegazione scientifica non la conosco però mi adeguo senza chiedere troppo. Passo e vado avanti.) . Girando con le dita della mano destra man mano prenderete tutta la farina e a questo punto inizierete a impastare seriamente finché l’impasto non smetterà di attaccarsi alla mano e diventerà liscio e setoso. Ovviamente l’operazione volendo può essere fatta anche con un’impastatrice. Formare un disco di pasta, metterlo su un piatto e spennellarlo con un po’ di olio sia sopra che sotto. Coprire con un foglio trasparente o un piatto e lasciar riposare almeno 30 minuti.


Il ripieno :

Scaldare il latte con lo zucchero (lo zucchero si deve scogliere) e mescolando attentamente versare dentro il semolino. Cuocere sempre mescolando finché il semolino non diventi denso. Aggiungere la buccia grattugiata di 1 limone e i 2 tuorli. Mescolare molto bene e lasciar raffreddare.

Per stendere la pasta (premetto che sembra molto più complicato):

Riprendere la pasta e iniziare a stenderla con il mattarello girandola continuamente fino a farla diventare sottile. A questo punto prendere una tovaglia di cottone o un grande strofinaccio (non so perché nei vecchi libri di cucina viene specificato che lo strofinaccio o la tovaglia devono essere puliti...a me per la verità viene naturale  non prendere uno sporco !) e cospargerla di semola rimacinata.  Prendere la pasta con le mani e iniziare a girarla tirandola continuamente per i bordi (non che io sia un’esperta ma come girare il rosario...per intenderci).  Di tanto in tanto bisogna poggiarla sulla tovaglia per darle la forma per poi riprenderla. Adesso bisogna metterci sotto i pugni chiusi e tirarla dal centro con i pugni...la pasta diventerà sempre più sottile e sempre più larga. Quando è diventata quasi trasparente sistemarla sulla tovaglia e darle la forma di un rettangolo. Dovreste ottenere un rettangolo più o meno 40 x 30 cm. I bordi della pasta saranno più spessi e bisogna tagliarli con una rotellina.

Il peggio è passato...


Spennellare la pasta con un po’ di olio e disporvi il ripieno partendo dal lato corto e finendo a 2/3 della lunghezza della pasta.  Distribuire i lamponi sul ripieno e aiutandovi con lo strofinaccio arrotolare la pasta come se fosse uno strudel (per la verità lo è).

Sistemare il rotolo sulla teglia da forno coperta con la carta da forno e spennelare di nuovo con un po’ di olio.

Cuocere 20 minuti circa nel forno precedentemente riscaldato a 180°.

Lasciar intiepidire e tagliare a fette spesse . Prima di servire cospargere abbondantemente con lo zucchero a velo.




Za testo:
(za 4 osobe)
120 g brasna
75 ml mlake vode
Prstohvat soli
1 kasika ulja (ja uvek koristim maslinovo ulje)
*naravno, ovo testo se moze zameniti kupovnim tankim korama za pitu ali...

Za fil:
70 g griza
 250 ml mleka
2 kasike secera
2 zumanceta
Korica od 1 neprskanog limuna
1 cinijica svezih malina (15 manje vise) *
Ulje za premazivanje testa
Prah secer



Priprema testa:

Na dasku za mesenje staviti brasno, posoliti i napraviti “bunarcic” u sredini. Sipati ulje i postepeno dodavati mlaku vodu (kazu da je pri pravljenju domacih kora za pitu neophodna mlaka voda jer u protivnom se testo ne tanji dobro...ja sam pozanta po tome da sam dosadna kao stenica jer za sve trazim objasnjenje ali ovog puta mi je naucno objasnjenje potpuno nepoznato i prihvatila sam naredbu zdravo za gotovo bez suvisnih pitanja.) Vrteci prstima se postepeno kupi brasno sa ivica i kada je voda pokupila svo brasno pocinje se sa ozbiljnim mesenjem testa koje treba da bude energicno sve dok testo ne postane glatko i mekano kao svila. Naravno da ova operacija moze da se izbegne ukoliko imate bilo koji od kuhinjskih robota. Dajte testu oblik diska i premazite ga uljem sa svih strana. Stavite ga na tanjir da se odmorinajmanje 30 minuta i poklopite folijom ili drugim tanjirem.


Fil :
Zagrejati mleko  sa secerom u serpi odgovarajuce velicine (secer treba da se otopi) i pazljivo sipati griz. Kuvati neprestano mesajuci sve dok se ne zgusne. DOdati izrendanu koricu od limuna i 2 zumanca. Dobro promesati i ostaviti da se ohladi. 


Razvlacenje testa (naglasavam da je deluje mnooogo komplikovanije nego sto u stvari jeste) :

Uzeti testo i poceti sa razvijanjem oklagijom okrecuci ga stalno sve dok ne postane tanko. Otvoriti pamucni carsav ili veliku kuhinjsku pamucnu krpu preko stola i posuti griz brasnom (oduvek sam se pitala zasto se u starim receptima naglasava da stoljnjak treba da bude cist...meni je dosta logicno da stoljnjak ne treba da bude prljav !). Uzeti ponovo testo i drzeci ga za ivice stalno ga okretati da bi se razvuklo. S vremena na vreme ga treba poloziti na carsav da bi mu se dao manje vise pravi lan oblik.Sada ga razvlaciti preko zatvorenih pesnica (opet se okrece testo preko njh)...ukoliko je testo dobro umeseno dosta to sve lako ide, naravno uz malo paznje da se ne rascepi. Kada je testo postalo skoro providno poloziti ga na stoljnjak i dati mu manje vise pravi lan pravougaoni oblik. Od ove mere se dobije pravougaonik manje vise dimenzija 40 x 30. Ivice testa na kraju budu debli i treba ih ukloniti radlom ili nozem. 
Najgore je proslo...


Premazati testo uljem i rasporediti fil do 3/4 polazeci od krace stranice. Rasporediti maline preko fila od griza i pazljivo zarolati pitu. Jos pazljivije je prebaciti na pleh prekriven papirom za pecenje i premazati ponovo uljem.

Peci u prethodno zagrejanoj rerni na 180° oko 20 minuta.

Ostaviti da se prohladi i iseci. Pre sluzenja posuti prah secerom.





Paté di sgombro al citron confit...pasteta od skuse

$
0
0



Sono curiosa come una scimmia ! Lo sono sempre stata ed è una di quelle cose che con il passare degli anni non cambiano. Le persone possono guadagnare in saggezza, diventare più o meno tenaci,  determinate...possono imparare ad accettare l’idea di andare in palestra cercando di farsi piacere l’idea senza brontolare troppo, per far piacere
a chi gli sta vicino possono  convincersi che persino i finocchi non siano poi così sciapi e che tagliati fini fini e messi insieme alle rondelle di arance, qualche buona oliva nera e conditi con sale e buon olio extravergine d’oliva possono diventare  addirittura una squisita insalata . Ci sono quelli che ad un certo punto della loro vita hanno abbracciato l’idea che fare trekking in montagna sia il modo più divertente di trascorrere le vacanze estive nonostante fino all’età di 25 anni non sapevano neanche che cosa fossero le pedule. Un vegetariano può anche tornare ad essere il mangiatore di polpette e lo sterminatore di polli e agnelli, un fan di Pink Floyd può anche convertirsi e seguire i concerti di Giggi D’Alessio (oddio, questo lo vedo un po’ improbabile !), un viaggiatore comodo e leggermente viziato può diventare un sostenitore convinto della vacanza in camper ma se sei nato curioso, tale rimarrai per sempre !

Le persone curiose spesso non sanno neanche che cosa vuol dire pazienza...per quel che mi riguarda ho il serio sospetto che mentre si distribuiva la pazienza io ero in fila per un’altra cosa ! Se invece veniva insegnata a scuola posso mettere la firma che quel preciso giorno ero dal dentista...in poche parole, ho saltato la lezione e non sono mai riuscita a recuperarla e a capire il meccanismo. Le persone curiose spesso sono definite dagli altri “troppo curiose”, poco serie e persino infantili. Ancora più spesso vengono “bollate” come  frivole, insicure...vengono guardate con un tono quasi di compassione. Il gradino più alto è cercare di suggerire loro che non essere curiosi è la garanzia della serenità, di proteggerli da tutte le eventuali delusioni che possono capitare loro eternamente in attesa di qualcosa. Le persone curiose sono curiose non solo di sapere le cose ( non c’entra nulla il pettegolezzo),  di impararle...loro sono curiosi anche di sapere se le cose che hanno immaginato siano davvero così come loro le hanno immaginato perché le persone curiose immaginano, ipotizzano, creano una loro soluzione, una loro realtà che poi viene messa alla prova. E la felicità che provano se le cose sono andate proprio così come si aspettavano loro è immensa, senza prezzo...sembra poco, sembra senza significato, può sembrare superficiale ma il momento di felicità è il momento indimenticabile e per viverlo vale sempre la pena rischiare.
Come era indimenticabile il momento quando ho capito che Nevena era proprio così solare come l’avevo immaginato, che la riservatezza di Ana corrispondeva all’impressione che ho avuto di lei  guardando le sue foto, che il sorriso di Miljan era proprio il sorriso di un ragazzo per bene e che Vule non è così burbero come sembra.
Grazie a tutti per essere venuti a trovaremi a Roma !






Radoznala sma kao majmun ! Uvek sam takva bila i cini mi se da je to jedna od onih stvari koje se sa godinama ne menjaju. Ljudi mogu da postanu mudriji, manje ili vise uporni, odlucni...mogu sebe da nateraju da rade redovno gimnastiku i da pritom ne gundjaju preterano, mogu cak sebe da ubede da morac ako se isece na sitna rebarca, pomesa sa kolutovima sveze pomorandze, crnim maslinkama i zacini maslinovim uljem moze da se pretvori u strasno ukusnu salatu. Ima i onih koji su odjednom otkrili da je planinarenje leti izuzetno interesantno iako do 25.  godine nisu znali ni kako se pertlaju planinarske cipele. Covek vegetarijanac moze mirne duse ponovo da postane gutac fasiranih snicli i da pocne ponovo da se davi piletinom i mladom jagnjetinom, obozavaoc Pink Floyd-a moze da se preobrazi u pokornog slusaoca Giggi D’Alessia (da ne preterujem, ovo je bas nekako nemoguce !), komotni i donekle razmazeni putnik moze u jednom ternutku da se prekrsti u pobornika putovanja u kamperu ali onaj ko se rodi radoznao takav ce i  umreti !
Radoznale osobe cesto ne znaju sta znaci imati strpljenja...sto se mog slucaja tice ozbiljno sam uverena da sam bila u redu za nesto drugo dok su delili strpljenje ! Ukoliko su nas strpljenju ucili u skoli onda sam sigurna da tog dana nisam bila u skoli nego kod zubara...ukratko, tu sam lekciju preskocila i nikada nisam uspela ni da je nadoknadim a ni da ukapiram kako funkcionise doticni mehanizam. Radoznale osobe su cesto definisane kao “previse radoznale”, pomalo neozbiljne i u neku ruku nezrele. Jos cesce su definisane kao potpuno povrsne, nesigurne...gledane su prosto sa nekom vrstom sazaljenja. Vrhunac se dostize kada im se savetuje da ne budu radoznali da bi mogli da budu srecni i da se toboz ne bi razocarali od stalnog iscekivanja neceg lepog sto moze da im se desi. Radoznalost nije sama glad za znanjem (ne mislim na ogovaranje i tracarenje naravno), zelja za samim ucenjem...radoznali su radoznali zato sto ih interesuje da li su stvari, mesta ili ljudi bas onakvi kakvima su ih zamislili. Radoznali ljudi su sanjari, oni razmisljaju i zamisljaju, u glavi im tece sopstveni film koji je njihovo resenje na zadato pitanje, njihova slika realnosti. Sreca koja ih obuzme kada spoznaju da se pred njima odmotava klupko koje je bas onakvo kakvim su ga zamislilii je beskrajna, bez cene je...izgleda malo, kao da je bez znacaja, deluje povrsno ali trenutak srece je ne zaboravan i uvek vredi rizikovati sve zbog njega.
Bas tako je bio nezaboravan trenutak kada sam shvatila da je Nevena suncana kao i tekstovi koje pise, da Ana nosi u sebi jednu dozu zdrave rezervisanosti koja zraci iz njenih fotografija, da je Miljanov osmeh osmeh deteta iz dobre kuce a da Vule nije bas takav vuk samotnjak kao sto deluje.

Hvala vam sto ste me posetili u Rimu !


(per una ciotolina neanche tanto piccola)


3 sgombri (quasi 1 chilo)

1 cipollotto

1 cucchiaio di capperi sotto sale

200 g di formaggio cremoso

Poco olio extravergine d'oliva

Sale, pepe nero

Citron confit  (1/2) *

Carota, sedano, cipolla e mezzo limone per il court bouillon

*prendere un un paio di limoni non trattati e appena raccolti (possibilmente a dicembre, profumano molto di più) e lavarli bene. Tagliarli in 4 spicchi lasciandoli attaccati alla base. Tenendo il limone sul palmo della mano e aprendolo più possibile riempirlo di sale fine. Lavare molto bene il barattolo di vetro con l’apertura larga e grande quanto basta per contenere due limoni  e versare sul fondo un paio di cucchiai di sale. Disporre i limoni nel vaso premendoli bene uno contro l’altro. Cercare di riempire lo spazio fra i limone con l’altro sale. Far bollire l’acqua e versarla nel barattolo fino a coprire i limoni. Chiudere bene  e lasciare riposare per almeno 1 mese scuotendo il barattolo di tanto in tanto per far sciogliere il sale completamente. Con il passare dei giorni il sale si scioglierà e man mano la “salamoia” diventerà sempre più densa e sciropposa...come se si trattasse dei canditi ma salati !

Io uso normalmente la buccia tagliata a dadini minuscoli ma volendo potete utilizzare anche la polpa. Il profumo è molto intenso...





*questa foto mi è stata gentilmente prestata da Nevena. Grazie...


Spuntare e spellare la carota, pulire il sedano e sbucciare la cipolla. In una pesciera portare l’acqua a bollire insieme agli aromi e il mezzo limone.  Immergere gli sgombri precedentemente puliti e privati dalle teste e cuocere per 10 minuti (l’acqua non deve bollire ma sobbollire !).  Spegnere il fuoco e lasciar intiepidire gli sgombri nell’acqua. Scollarli, privarli dalle spine e dalla pelle stando molto attenti ad eliminare tutte le spine.

Coprire i capperi sotto sale con l’acqua fredda e lasciarli a bagno per una decina di minuti. Sciacquarli bene e tritarli con la mezzaluna.

Ridurre a dadini piccolissimi la buccia del citron confit.

Pulire il cipollotto e tagliarlo a rondelline sottili.

Mettere gli sgombri con un paio di cucchiai di olio extravergine d’oliva in un frullatore e frullare  insieme al cipollotto, il citron confit, il formaggio, sale, pepe e i capperi tritati. Il paté deve risultare piuttosto rustico come consistenza. Raccoglierlo in una ciotolina, coprire con la pellicola trasparente e lasciar riposare nel frigorifero un paio di ore prima di servirlo. 

*questa ricetta è una mia versione della meravigliosa ricetta di Ale presa da un libro di ricette meraviglioso...L'Ora del paté.



 (za jednu cinijicu ne preterano malu)



3 sveze skuse (skoro 1 kg)

1 struk mladog luka

1 kasika kapra

(ja koristim uvek usoljeni a ne ukiseljeni)

200 gr nekog kremastog sira

Par kasika maslinovog ulja

So, crni biber

½ usoljenog limuna (citron confit) *

Sargarepa, parce celera, luk i pola limuna za kuvanje ribe




*uzeti dva neprskana sveze ubrana limuna (po mogucstvu ubrana u decembru ili januaru kada najvise mirisu) i dobro ih oprati. Raseci in vertikalno na 4 ali tako da na bazi ostanu vezani. Staviti limun na dlan i otvoriti ga sto je moguce vise. Napuniti ga koliko je moguce sitnom solju. Oprati vrelom vodom teglu sa sirokim otvorom dovoljno veliku da se u nju stave dva limuna. Na dno sipati par kasika soli i ugurati limun unutra. Pritisnuti dobro jedan na drugi i ispuniti supljine koje ostanu sa jos soli. Staviti vodu da provri i vrelu je sipati u teglu tako da limun iz nje ogrezne. Zatvoriti dobro teglu i ostaviti da stoji najmanje mesec dana. S vremena na vreme protresti teglu da bi se so potpuno istopila. So ce se istopiti i vremenom ce “salamura” biti sve gusca i na kraju ce liciti na sirup...manje vise kao da se pravi kandirano voce ali slano !

Ja obicno koristim koricu seckanu na sitne kockice ali i meso moze da se koristi. Miris je izvanredan...


*ovu fotografiju mi je pozajmila Nevena...hvala !


Ocistiti sargarepu i celer i oljustiti luk. Pristaviti vodu u serpi za ribu (ili u obicnoj serpi, bitno je da bude dovoljno velika da skuse mogu u nju polozene da stanu), staviti povrce i pola limuna  i ostaviti da provri. Uroniti skuse i kuvati 10 minuta (voda ne treba da vri nego da “vrijucka” kako to kaze moja mama). Iskljuciti i ostaviti da se skuse prohlade u supi. Posle toga ih izvaditi i pazljivo ocistiti od kostiju i koze.

Staviti kapre u hladnu vodu i ostaviti ih desetak minuta. Isprati ih pod tekucom vodom i sitno iseckati.

Iseckati na sitne kockice koricu citron confit-a.

Ocistiti mladi luk i sitno ga iseckati.

Staviti u mikser skuse sa par kasika maslinovog ulja i izmiksovati sa lukom, limunovom koricom, sirom, kaprima. Posoliti i pobiberiti. Pasteta treba da je grublje teksture ali to je vec stvar ukusa. Staviti je u ciniju, pokriti providnom folijom i ostaviti par sati u frizideru. Sluziti kao predjelo uz kriske prepecenog “seljackog” hleba.

*ovaj recept je moja varijanta jednog sjajnog recepta ciji autor je Ale a preuzeta je iz prelepe knjige recepata koja se zove L'Ora del paté.











Tortino di cous cous al prezzemolo, berberé e gorgonzola con caviale al pomodoro...Cous cous sa persunom, gorgonzolom i kavijarom od paradajza...

$
0
0





Quando ormai 24 anni fa  avevo lasciato Belgrado per trasferirmi in Italia sapevo che la mia vita sarebbe stata spezzata in due. Non intendo dire con questo nulla di tragico, triste o irrecuperabile...né mi pento,  né soffro...rifarei tutto se dovessi !  
Nel momento in cui io avevo chiuso la valigia per portarla a Roma ho creato  una cicatrice che ha chiuso per sempre il capitolo chiamato Belgrado. Non l’ha cancellato, l’ha messo sotto vuoto costringendomi a continuare la mia vita in un certo senso come se fossi nata un’altra volta. E io l’ho fatto...ma da quel momento in poi ogni mia permanenza nella città dove sono nata è diventata  passiva. Come se io non esistessi più per lei ma nemmeno lei per me.  Come se non ci conoscessimo più. Ingenuamente pensavo che da quel momento Belgrado si sarebbe fermata così come l’ho lasciata, che non sarebbe cambiata, che avrebbe continuato ad aspettarmi tranquilla, pigra e immobile sulle rive della Sava e del Danubio. Ogni volta che torno la cerco ma non riesco a vederla, a riconoscerla...non c’è nelle vie del centro e in periferia ancora meno, non c’è né sotto i tigli che profumano dopo le piogge di giugno né dietro le facciate ormai scrostate del mio vecchio liceo. Fino a poco tempo fa c’era in un paio di ristorantini vicino al mercato Kalenić ma con enorme dispiacere noto che anche lì il suo eco inizia a scarseggiare, a scomparire direi. Una strada in discesa sarà, lo so...senza possibilità di fermarlo.  C’è chi dice che è solo il tempo che passa e che le cose non possono mai mantenere la stessa forma e lo stesso significato che avevano prima, che le cose semplicemente accadono senza di noi : sarà pure vero ma non è mica detto che sia sempre positivo e facile per accettare...

Mi piace l’idea che lei continua ad aspettarmi da qualche parte e che sono io a non vederla...mi conservo la speranza di trovarla un giorno...sì, sarà cosi, preferisco pensare così...











Kada sam se pre 24 godine iz Beograda preselila u Rim znala sam da će moj zivot biti presečen na pola. Neću time da kažem ništa strašno, tužno ni nepovratno...ne kajem se, ne patim...sve bih ponovo uradila da se nekim slučajem vratim unazad ! U trenutku kada sam zatvorila kofer jednostavno se na tom preseku stvorila rana koja je zarasla i zauvek zatvorila paragraf o mom beogradskom životu. Ta rana je napravila vakum i primorala me je da iz njega izadjem i ponovo se rodim na nekom drugom mestu. Ja sam to poslušno i uradila ali od tog trenutka svaki moj sledeci boravak u gradu u kome sam rodjena i odrasla postao je pasivan. Kao da je on za mene prestao da postoji ali i ja za njega. Kao da smo odjednom jedan drugome postali stranci. Naivno sam verovala da ce se Beograd zaustaviti, prosto učauriti onakav kakvog sam ga ostavila, da se neće promeniti i da će strpljivo, lenjo i nepomicno nastaviti da me čeka na ušću Save u Dunav, tamo gde je oduvek i bio. Svaki put kada se u njega vratim ja ga tražim ali ga ne vidim, ne mogu da ga prepoznam...nema ga u ulicama u okviru kruga dvojke a na periferijama jos manje, nema ga ni ispod lipa koje mirišu posle junskih kiša niti ga ima iza vec malo oguljene fasade moje stare gimnazije. Do pre manje-vise godine dana ga je još i  bilo u kafani “Kalenic” preko puta istoimene pijace ali je na moju preogromnu i neopisivu žalost i odande pocelo da ga fali, rekla bih da nestaje...Ulica je strma i vec znam da niz nju nema zaustavljanja. Kažu da je to radi vremena koje neumitno prolazi i da se treba pomiriti sa time da stvari ne mogu da zadrže stalno isti oblik i sadrzaj...jednostavno se dešavaju a mi na njih nemamo nekog preteranog uticaja: možda je to i tacno ali ja nisam potpuno uverena da je to i dobro...
Dopada mi se ideja da me Beograd i dalje strpljivo i verno čeka sakriven iza neke krošnje koju za sada nisam u stanju da pronadjem...čuvam nadu da ću ga jednog dana ponovo sresti...da, tako će i biti, meni se baš tako dopada...
Kao sto je govorio Momo Kapor, Beograd nije sav u Beogradu, on je najviše u čežnji za njim.








Per 1 persona :
50 g di cous cous
100 ml di acqua
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di cubetti di cetriolo
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
½ cucchiaino di berberé *
3 fette di melanzane fritte (erano piccole ovviamente)
60 g di gorgonzola piccante a cubetti
Sale, pepe
Per il caviale di pomodoro :
50 ml di salsa di pomodoro
50 ml di acqua
2 g di agar agar (1/2 cucchiaino)
1 bicchiere di olio di semi (ma io ho usato quello extravergine per non dover comprare l’olio di semi)
*Berberé è una miscela di spezie ( paprica dolce, peperoncino, pepe nero, zenzero, cardamomo verde, fieno greco, noce moscata, cannella, chiodi di garofano e pimento) che viene utilizzata nella cucina etiope ed eritrea.

Portare a bollore l’acqua e versarla sopra il cous cous. Coprire e lasciare un paio di minuti. Sgranare con la forchetta, aggiungere il prezzemolo tritato, il cetriolo, sale e pepe. Condire con 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Tagliare a strisce le fette di melanzana fritta e mescolarle insieme ai cubetti di gorgonzola.
Poggiare il coppa pasta di 6 cm di diametro sul piatto e riempirlo di ½ di cous cous, premere bene con il cucchiaio per livellare, disporre sopra le melanzane con il gorgonzole e finire con l’altra metà di cous cous.  Premere di nuovo bene per livellare il tortino.
Metere l’olio in una ciotolna e lasciarlo nel frizer per 15 minuti (deve diventare molto freddo ma non solido).
Per il caviale di pomodoro:
Scaldare la salsa di pomodoro diluita con l’acqua e quando ha raggiunto l’ebollizione togliere il pentolino dal fuoco e aggiungere l’agar agar mescolando molto bene con la frusta a mano per evitare che si creino i grumi. Rimettere sul fuoco e bollire per un paio di minuti senza smettere mai di mescolare. 
Prendere il pomodoro CALDO con una siringa (una normalissima siringa che si compra in farmacia) e far scendere il liquido a gocce minuscole nel olio APPENA TOLTO DAL FRIGORIFERO. E per magia si creeranno immediatamente i chicchi di “caviale” perfetti...!! Tirarli su con una schiumarola, metterli su un piattino freddo e conservarli nel frigorifero prima di utilizzarli.
Per servire sfilare attentamente il coppa pasta dal tortino e decorare con il caviale al pomodoro.
Io ho tolto l’ago della siringa ma forse tenendolo le gocce sarebbero state ancora più piccole...da verificare !
Bisognerebbe sciacquare il caviale (in un colino) sotto l’acqua corrente FREDDA prima di utilizzarlo ma io non l’ho fatto un po’ per paura di non rovinarlo (non è vero, non si rovina me l’hanno assicurato) ma soprattutto perché la preparazione era salata. Nel caso del caviale dolce ovviamente bisogna farlo.








Za 1 osobu :
50 gr couscous-a
100 ml vode
1 kašika seckanog persuna
1 kašika krastavca iseckanog na jako male kockice
1 kašika maslinovog ulja
½ kasicice zacina berberé *
3 šnite prethodno prženog plavog patlidzana (moje su bile male naravno)
60 gr gorgonzole isečene na kockice
So, biber
Za kavijar od paradajza :
50 ml soka od paradajza
50 ml vode
2 gr mlevene alge agar agar (ili želatina u prahu) – ½ kašičice
1 časa suncokretovog ili nekog drugog biljnog ulja (ja sam koristila maslinovo da ne bih morala da kupujem neko drugo i sve je prošlo kako treba)

* berberé je mix začina koji se koristi u kuhinji Eritreje i Etiopije. Čine ga slatka paprika, ljuta papričica, crni biber, djumbir, zeleni kardamomo, muškatni oraščic, cimet, klinčic. 

Preliti couscous ključalom vodom, poklopiti i ostaviti da nabubri. Razgrnuti viljuškom i dodati seckani peršun, krastavac, kašiku maslinovog ulja, berberé začin, so i biber.
Iseckati prženi plavi patlidzan i pomešati ga sa kockicama gorgonzole.
Na tanjir staviti metalni obruč prečnika 6 cm i napuniti polovinom couscous-a. Pritisnuti kašikom da se poravna i staviti preko patlidzan sa gorgonzolom. Pokriti ostatkom couscous-a i ponovo pritisnuti kašikom.
Sipati ulje u jednu ćasicu i ostaviti ga 15 minutga u zamrzivacu. Mora da postane JAKO HLADNO  ali jos uvek tečno.
Staviti  sok od paradajza sa vodom da provri i kada je provrelo, skloniti sa vatre, sipati agar agar i mesati žicom dok se potpuno ne rastopi. Vratiti na vatru i ostaviti da vri jos par minuta neprestano mešajuci.
Napuniti špric za injekcije (da, da, najobicniji špric za injekcije koji se kupuje u apoteci)  VRUCIM sokom od paradajza  pažljivo spustati minijaturne kapljice u JAKO HLADNO ulje. “Kavijar” će se nekom čarolijom odmah napraviti čim malo prodrmate ćasicu sa uljem. Rešetkastom kašikom ga pokupiti iz ulja i staviti na hladan tanjirić. Čuvati u frizideru do serviranja.
Ja sam skunula iglu sa šprica ali mozda bi perlice bile jos sitnije kada bi se igla ostavila...ko proba neka javi !
Moze i da se ispere pod mlazom HLADNE vode ali ja to nisam uradila jer se radilo o slanom receptu. U slucaju pripreme ukrasa za neki kolač, sladoled ili krem naravno da to treba uraditi !





Melanzane ripiene di pesce spada con mandorle tritate e citron confit...Patlidzan punjen sabljarkom sa bademom i usoljenim limunom...

$
0
0




Toglietemi tutto ma non il citron confit !!

Era l’amore a prima vista fra noi due quando tempo fa avevo preparato il primo barattolo con 3 limoni raccolti in Calabria nel frutteto di mio cognato, quelli limoni di dicembre, freschissimi e profumatissimi.

Li ho messi accanto al pomodoro quasi crudo, peperoncino piccante e le polpettine di tonno...nella tajine di agnello...hanno profumato un paté di sgombro...hanno dato quel qualcosa in più alle frittelline di zucchine,
a una spigola che rischiava di diventare banale e hanno persino regalato il loro profumo inebriante e il colore del sole alla ricotta di pecora (squisita come sempre) fatta dal mio amico Roberto. Dopo tutto questo innamoramento e quasi passione vuoi che non finiscano nelle melanzane ripiene, uno dei piatti estivi più buoni, belli e gustosi della cucina calabrese ? Le melanzane ripiene sono qualcosa di sacro in certi ambienti e una non indigena come me dovrebbe andarci cauta, quasi sulle punte dei piedi. E’ un’impresa ardua da affrontare con molto garbo e cautela dando per scontato che la ricetta della mamma calabrese può essere solo acquisita ed eventualmente riproposta. Cambiata mai. PUNTO. I Calabresi sono un popolo generoso dal cuore grande e dall’abbraccio pronto per accogliere chi bussa alla porta del loro mondo ma ci vuole pazienza e molto buon senso.Stravolgendo la ricetta di famiglia si rischia seriamente di offendere il ricordo della zia, di offuscare la memoria della ricetta della nonna, di trovarsi all’improvviso con un muro davanti e di restare per sempre nel Purgatorio...

Forse non lo sembroma in fondo del mio cuore sono una rivoluzionaria e come si sa i rivoluzionari sono spesso persone sensibili e desiderose d’affetto. Hanno bisogno di punti fermi e di sicurezze. Di sentirsi amati e accettati. Ma non a tutti i costi e in qualsiasi modo...il vero rivoluzionario fa la rivoluzione come si sono sempre fatte : rompendo le catene della tradizione mettendoci dentro parte di se. Ma il rivoluzionario moderno lo fa con l’umiltà e il sorriso...e per rispettare il “terroir” insieme al citron cofit ci mette anche il pesce spada !

p.s. mi sa che per un po’ di tempo non pubblicherò le ricette con il citron confit...non per paura delle rappresaglie ma per il semplice fatto di aver finito le scorte...







Sve mi uzmite ali mi ne dirajte moj usoljeni limun !!

BIla je to ljubav na prvi pogled ona koja se rodila medju nama kada sam prvi put spremila prvu teglu sa 3 limuna ubrana u vocnjaku mog zeta u Kalabriji u mesecu kada su oni najsveziji i najmirisniji – u decembru.

Stavila sam ih uz svez i skoro ziv paradajz, ljutu papricicu i minijaturne cuftice od tunjevine...u tajin sa jagnjetinom...zamirisali su u pasteti od skuse...ucinili su posebnim ustipke od tikvica, spasili od banalnosti jednog najobicnijeg brancina a poklonili su njihov omamljujuci miris i boju sunca rikoti koju pravi moj drug Roberto. Posle sve zaljubljenosti i strasti kako je bilo moguce da ne zavrse i u  punjenim plavim patlidzanima, jednom od  najukusnijih i najprimamljivijih  letnjih jela Kalabrije? U odredjenim podnebljima punjeni plavi patlidzan je svetinja i jedna obicna neautohtona zena mora jako da pazi kako se prema njima odnosi, skoro da treba da hoda na prstima. Teska je to bitka i zahteva puno ozbiljnosti i truda ali samo je jedna tacka polazna i nikako je ne treba zanemariti : recept mame iz Kalabrije moze samo da se preuzme i eventualno izvede. Nikakva promene u interpretaciji ne dolazi u obzir. TACKA. Kalabrija je podneblje ljudi izuzetno velikog srca i duse cije ruke su spremne da uzmu u zagrljaj svakoga ko zakuca na vrata njihovog Univerzuma ali ko na ta vrata zakuca mora da se naoruza  strpljenjem, pamecu i zdravim razumom. Menjajuci iz korena porodicni recept postoji veliki rizik  da se uvredi uspomena na tetku ili da se baci senka na ceznju za bakinim receptom i da se kao rezultat nenadano nadjemo pred visokim, previsokim zidom i ostanemo za sva vremena u predvorju Raja...

Mozda tako ne deljujem ali u dubini moje duse se krije veliki revolucionar a kao sto je poznato velika vecina revolucionara su osetljiva bica koja ceznu za ljubavlju. Imaju veliku potrebu za sigurnoscu, vole da su voljeni i prihvaceni. Ali ne po svaku cenu i na bilo koji nacin...revolucionari su oduvek sprovodili revolucije na isti nacin : kidajuci lance tradicije uvodili su sebe same u tako  izmenjenu tradiciju. Savremeni revolucionari se bore za sopstveno mesto sa puno smernosti i sa osmehom na usnama...tiha voda breg roni...









Per 4 persone:

12 piccole melanzane viola

1 spicchio d’aglio

2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva

2 cucchiai di mandorle tritate

1 cucchiaio di capperi sotto sale sciacquati e tritati

¼ di citron confit (la ricetta)

1 fetta di pane vecchio di 2-3 giorni (1 fetta di pane casereccio alta almeno 3 dita)

300 g di pesce spada

2-3 patate tagliate a cubi

2-3 pomodori maturi San Marzano tagliati a cubi



Lavare le melanzane e privarle del picciolo. Tagliarle a metà per il lungo e lessarle nell’abbondante acqua (10-15 minuti). Tirarle dall’acqua con una schiumarola e lasciarle sgocciolare e raffreddare in uno scolapasta largo.

Con molta attenzione scavare ogni metà della melanzana per ottenere dei gusci lasciando non più di 3 mm di polpa (più o meno ovviamente !).

Far asciugare la polpa delle melanzane in un tegame con 2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva e uno spicchio d’aglio sbucciato e schiacciato. Aggiungere il pesce spada crudo tritato al coltello,  il pane precedentemente ammorbidito nell’acqua e strizzato con le mani, le mandorle e i capperi tritati e la buccia e la polpa del citron confit tagliati a dadini piccolissimi. Il citron confit è già salato quindi NON occorre salare ulteriormente.

Farcire le melanzane con il composto preparato e disporle in una teglia da forno unta leggermente di olio. Riempire gli spazi vuoti con i cubi di patate e pomodori, salare leggermente le patate, condire con un altro filino d’olio e cuocere nel forno precedentemente riscaldato a 180° per ½ ora (le patate devono risultare cotte). Lasciar riposare almeno ½ ora prima di servire.




Za 4 osobe :

12 malih ljubicastih  patlidzana

1 cen belog luka

2 kasike maslinovog ulja

2 kasike mlevenog badema

1 kasika usoljenih i iseckanih kapara

(prethodno ostavljenih 5 minuta u hladnoj vodi I onda ispranih)

¼ usoljenog limuna (recept)

1 debelo parce (najmanje 3 prsta) hleba starog 2-3 dana prethodno namocenog u vodi i iscedjenog rukama

300 gr sabljarke

2-3 manja krompira

2-3 duguljasta zrela paradajza



Oprati patlidzan i odseci mu peteljku. Raseci ga na pola uzduz i obariti ga u dosta kljucale vode (10-15 minuta).  Pazljivo ga izvaditi iz vode supljikavom kasikom i ostaviti da se ocedi i ohladi na velikom djevdjiru.

Pazljivo izvaditi meso patlidzana tako da ostane 3 mm (manj vise naravno !) na ljusci.

U tiganju na 2 kasike maslinovog ulja osusiti plavi patlidzan. Dodati nozem sitno iseckanu zivu sabljarku (ili samlevenu), ocedjeni hleb, badem, kapare i usoljeni limun iseckan na jako sitne kockice. Usoljeni llimun je vec dovoljno slan i NE TREBA dodatno soliti.

Napuniti patlidzane ovom masom i staviti ih u pouljenu tepsiju koja ide u rernu. Izmedju njih staviti krompir i paradajz isecen na kocke, malo posoliti krompir i zaciniti sa jos ponekom kapkom ulja.

Peci ½ sata u prethodno zagrejanoj rerni na 180° (krompir treba da je mekan). Ostaviti da odmori jedno ½ sata pre sluzenja.




Sbrisolona con crema pasticcera salata e peperoni rossi...Slani crumble sa crvenom paprikom...

$
0
0




Quando è nata mia figlia, una delle mie amiche più care mi ha chiamato e mi ha detto più o meno questo : “ Carina è carina ma ti assomiglia così tanto che potrebbe tranquillamente essere anche la figlia della tua vicina di casa !” Sono passati 17 anni ormai e contro gli occhi blu di suo babbo e le gambe lunghe ogni mio sdegno non sarebbe altro che  prendere inutilmente il muro a testate però  qualcosa avrò pur fatto, qualche traccia avrò pur lasciato...
ho insistito sul fatto che per salire sull’altalena bisogna sempre fare la fila, che si mangia con le posate e non con le mani e soprattutto non con la bocca aperta, che un grazie, un prego e un sorriso non costano nulla  e che per andare in spiaggia ci si veste in un modo e per andare a scuola in un altro.

Pensandoci bene ho insistito fino alla nausea sul fatto che bisogna guardare oltre al proprio naso e che pretendere solo ed esclusivamente  qualcosa di materiale è il segno di superficialità, che bisogna innanzitutto sapere le cose e avere fame di sapere,  rifletterci sopra e guardare dentro le cose.  Se ci penso di aver preteso da una creatura di 7 anni  di visitare Parigi leggendo una  guida turistica (va bene che si trattava di una guida con i disegni ma pur sempre una guida) e di non essere mai stata una chioccia che protegge a oltranza il proprio pulcino senza aver chiesto prima : “ma sei sicura di non avere anche tu una parte della colpa ?” mi viene quasi di getto pensare o sospettare o semplicemente e sinceramente avere addirittura paura  che mia figlia un giorno potesse  odiarmi o ritenermi insensibile, noiosa o quant’altro...come minimo ! Oppure, per uscire dalla sfera di egocentrismo dove di tanto in tanto tutte le mamme finiscono, tremavo dalla paura che lei potesse iniziare a reagire per ripicca o ancora peggio che potesse scegliere un’altra strada, gli altri modi per il desiderio tutto naturale di distinguersi da me ! Ero caduta anch’io nella trappola dei pensieri contorti facendo tutto quello (o quasi) che faceva mia madre senza volerlo o almeno senza volerlo ammettere ! Facevo la dura per insegnarle che nella vita ci sono anche le difficoltà, volevo che lei capisse quanto l’amassi leggendo dentro le cose che facevo e non semplicemente dandole sempre retta ma poi ero terrorizzata che lei potesse pensare che non le volessi bene abbastanza ! Insomma, volevo che lei fosse sicura del mio amore incondizionato senza dirglielo chiaramente perché sarebbe stato troppo facile, volevo che lei si fidasse di me...Non che lei non si fosse ribellata e neanche poche volte...continua a farlo e penso che certe miei modi  non “zuccherini” me li rinfaccerà fino alla fine dei miei giorni ! Penso anche di averlo messo in conto, quello sì. Potevo immaginare che un giorno si sarebbe vestita come mi vesto io, potevo prevedere che avrebbe acquisito i miei modi di parlare, sorridere o che ne so  io...di incrociare le gambe,  potevo sperare di vederla un giorno sfogliare le riviste di cucina con la stessa curiosità che avevo io a 17 anni e compiere i primi passi in cucina (con un notevole successo) ma mai e poi mai avrei sognato che un giorno di primavera per puro caso ci saremmo trovate a pranzo in un ristorantino delizioso (e un po’ retrò) dietro Ponte Sisto e dopo aver mangiato una tajine di ceci  e funghi al berberé e diviso un dolcetto alla cannella lei mi avrebbe detto con assoluta spontaneità e con gli occhi che brillavano : “è bellissimo questo posto...mi hai abituato troppo bene,  mangiare non significa solo nutrirsi, il piacere di mangiare bene in un bel posto e  stare bene mangiando è qualcosa di impagabile, ne vale sempre la pena...”

I figli sono pezzi di cuore...









Kada se rodila moja cerka, jedna od mojih najstarijih i najboljih drugarica me je pozvala telefonom i rekla mi manje vise sledece: “Slatka je nema sta a toliko lici na tebe da moze mirne duse da prodje kao cerka tvoje komsinice !” Proslo je vec 17 godina i ne udaram vise glavom o zid zbog plavih ociju koje je nasledila od oca a ni zbog dugih nogu koje joj sigurno nisam ja ostavila u amanet ali mora da sam i ja nesto uradila, mora da sam i ja necim doprinela...Insistirala sam na tome da se u parku ceka na red pred ljuljaskom, da se jede viljuskom a na prstima a narocito da se ne jede otvorenih usta, da hvala, molim i izvoli ne kostaju ama bas nista kao ni osmeh a da se za plazu oblaci na jedan nacin a za skolu na drugi. Kada malo bolje razmislim insistirala sam do beskraja da treba da se gleda dalje od sopstvenog nosa i da je zadrzavanje samo na materijalnim stvarima  uglavnom odraz povrsnosti, da iznad svega treba biti gladan znanja i truditi se da se stvari razumeju, razmilsjati o njima i gledati u dubinu tih istih stvari. Kada samo pomislim da sam je navela da sa 7 godina razgleda Pariz uz citanje turistickog vodica (dobro jeste da je bio sa crtezima ali je ipak bio vodic) i da sam se jako mnogo trudila da se ne pretvorim u kvocku koja bezuslovno stiti sopstvene pilice a da pri tome ne pitam “a dobro da li si ti bas sigurna da nisi nimalo kriva?”dodje mi kao nesto sasvim prirodno da pomislim, da posumnjam ili bar da se najjednostavnije i najiskrenije uplasim da bi moja cerka jednog dana mogla da me zamrzi, da me smatra neosetljivom i izuzetno dosadnom osobom ili tako nesto slicno...kao minimum! Ili sam, cisto da izadjem iz sfere egocentricnosti u koju cesto zapadnu majke i ocevi (cesce majke, da budemo iskreni), drhtala od straha da ne pocne da odbacuje sve sto ja govorim iz cistog pubertetskog inata ili da ne krene nekim drugim putem samo zbog toga da bi se posto poto od mene razlikovala ! Jednostavno sam zavrsila u klopci tih zamrsenih opsesivnih misli gde mi je bilo jasno da nesvesno radim sve ono sto je i moja mama radila samnom ili mozda cak i svesno ali nisam to sebi htela da priznam. Pravila sam se da sam vise od kamena nego sto u stvari jesam ne bih li joj ukazala da u zivotu postoje i teskoce, zelela sam da ona shvati koliko je volim gledajuci stvari koje za nju radim a ne dajuci joj samo za pravo da bih odmah posle toga bila na smrt preplasena samom pomislju da bi ona mogla da pomisli da je ne volim dovoljno ! Ukratko, zelela sam svim srcem da ona veruje u moju bezuslovnu ljubav a da joj to ne kazem jer bi to bilo suvise lako i jednostavno, zelela sam da ima poverenja u mene...Nije da se ona nije bunila, bunila se jos kako i buni se i dalje i mislim da ce mi odredjene stvari prebacivati do kraja zivota ! Ali mislim da sam na to i racunala...jesam. Mogla sam da pretpostavim da ce se jednog dana oblaciti na moj nacin, da ce prekrstati noge kada sedne bas onako kao sto to i ja radim, da ce imati moj osmeh, moj nacin govora. Mogla sam da se nadam da ce jednog dana poceti da prelistava i konsultuje casopise sa receptima sa istom mojom radoznaloscu kada sa mimala 17 godina i da ce sa puno entuzijazma krenuti prvim koracima  kuvanja (uz dosta dobre rezultate, nije sto je moja...) ali ni u snu nisam mogla da pretpostavim da cemo se jednog prolecnog dana sasvim slucajno zajedno obreti na rucku u jednom preslatkom restorancetu bas iza Campo dé Fiori i da ce mi ona, posto smo za rucak jele Tajin sa leblebijama i pecurkama zacinjen berberéom i podelile kolacic sa cimetom, na izuzetno spontan nacin i sa sjajem u ocima reci : “bozanstveno je ovo mesto...navikla si me na lepe stvari a jelo je jedno od njih, ali uzivanje u jelu u dobrom drustvu i na lepom mestu je nesto sto nema cenu ali uvek vredi “

Ne znam da li cu ikada vise biti tako ponosna...








125 ml di latte

10 g di farina di riso

1 tuorlo (20 g)

1 cucchiaio colmo di pecorino romano

1 cucchiaino di burro

1 pizzico di noce moscata

Pepe nero macinato



1 peperone rosso di 200 g

½ cipolla rossa di Tropea (piccola)

1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva

sale



170 g di farina integrale

80 g di nocciole tostate e tritate

100 g di burro freddo

sale

1 albume

1 cucchiaio di timo fresco



Per la crema pasticcera

Con una piccola frusta a mano mescolare bene il tuorlo con la farina di riso, un pizzico di sale e 30 ml di latte (circa). Se dovessero crearsi i grumi (facile) utilizzare il mixer a immersione. Scaldare bene il latte rimasto e versarlo a filo sulla pastella di farina  di riso mescolando continuamente. Versare tutto in un pentolino e cuocere (sempre mescolando) a bagnomaria per qualche minuto, finché la salsa non cominci ad addensarsi. Aggiungere il pecorino grattugiato e il burro continuando a mescolare bene. Condire con noce moscata e pepe nero macinato al momento. Lasciar raffreddare.

Per i peperoni

Affettare finemente la cipolla e il peperone precedentemente lavato e mondato. Farlo stufare in un tegame con un cucchiaio di olio extravergine d’oliva aggiungendo un pizzico di sale e un poco di acqua se serve.

Per la pasta

Mescolare la farina con le nocciole tritate, il timo e il sale. Aggiungere  il burro tagliato a dadini  (oppure grattugiarlo con la grattugia a fori grossi dopo averlo lasciato per 20 minuti nel congelatore, io l’ho trovato molto comodo), l’albume d’uovo e impastare con le punte delle dita per ottenere un impasto tutto fatto a briciole.

Foderare con la carta da forno una teglia di porcellana (13 cm la mia e ci sono volute 2) e coprire il fondo con uno strato di briciole di pasta alto ½ dito premendo leggermente con le mani ma lasciando che le briciole restino visibili. Stendere 1/2 della crema pasticcera  e disporvi sopra 1/2 dei peperoni stufati. Coprire con uno strato di briciole di pasta pressando leggermente con le mani.

Cuocere nel forno precedentemente riscaldato a 190° per 20-25 minuti.

Raffreddare completamente prima di sformare.

Servire tagliato a spicchi come stuzzichino accompagnando un aperitivo.

Questa ricetta è la copia salata dell'interpretazione della classica sbrisolona fatta dalla mia amica blogger Milena. Grazie.





125 ml mleka

10 gr pirincanog brasna (ili gustina)

1 zumance (vece)

1 puna kasika rendanog ovcijeg sira

1 kasicica putera

 Na vrh noza muskatnog orasceta

Mleveni crni biber



1 crvena paprika (200 gr)

½ manjeg crvenog luka

1 kasika maslinovog ulja

So



170 g integralnog brasna

80 g prepecenog i mlevenog lesnika

1 kasika timijana

100 g hladnog putera

So

1 belance



Krem

Rucnom metalnom zicom umutiti zumance, pirincano brasno, malo soli i 30 ml mleka (manj vise). Ukoliko mislite da bi moglo da se zgrusa (a veoma je moguce) koristite stapni mikser. Zagrejati mleko i umesati ga pazljivo u smesu sa zumancetom. Sipati u malu serpicu i kuvati (stalno mesajuci zicom) na pari nekoliko minuta dok krem ne pocne da se zgusnjava. Dodati rendani sir i parcence putera, dobro promesati i zaciniti sveze mlevenim biberom i muskatnim orascetom po ukusu. Ostaviti da se ohladi.

Paprike

Oprati i ocistiti papriku od semenki i iseci je na tanke slajfne. Oljustiti luk i iseci ga na tanka rebarca. Posoliti malo i Izdinstati u tiganju sa 1 kasikom maslinovog ulja. Ukoliko je potrebno dodati malo vode.

Testo

Pomesati brasno, mlevene lesnike, timijan i so. Dodati puter iseckan na kockice (ili narendan na krupnom rendetu za jabuke posto je stajao 20 minuta u zamrzivacu – nalazim da je to jako zgodan nacin), belance i umesiti brzo vrhovima prstiju da se dobiju mrvice od testa.

Obloziti papirom za pecenje 2 porcelanske tepsije precnika 13 cm (naravno da mozete da koristite i jednu vecu) i prekriti dno  ½ prsta debelim slojem mrvica od testa. Pritisnuti prstima ali  ne preterano. Naneti 1/2 krema ipreko njega 1/2 dinstanih paprika. Pokriti slojem mrvica od testa i pritisnuti lagano rukom.

Peci u prethodno zagrejanoj rerni na 190° 20-25 minuta.

Ostaviti da se ohladi u tepsiji.

Sluziti iseceno na trouglove uz aperitiv.

Ovaj recept je moja slana interpretacije slatke verzije originalnog recepta na blogu moje blog drugarice Milene. Hvala.



Viewing all 138 articles
Browse latest View live